"martire vivente"

Moltedo in festa per la visita del cardinale Ernest Simoni

Parteciperà alle celebrazioni della Pentecoste nella parrocchia di San Bernardo Abate domenica 5 giugno alle 10.30

Moltedo Imperia

Imperia. Grande gioia a Moltedo per la visita di S.E. il cardinale Ernest Simoni che parteciperà alle celebrazioni della Pentecoste nella parrocchia di San Bernardo Abate domenica 5 giugno alle 10.30.

Il cardinale E. Simoni ha voluto fortemente recarsi nella parrocchia di Moltedo, retta da padre Ferruccio Zammataro O.S.J. di cui ha tanto sentito parlare durante la sua visita alla parrocchia di S. Jacopo di Querceto (Sesto Fiorentino), dove per circa 20 anni padre Ferruccio è stato parroco. La comunità di Moltedo è felice ed emozionata al pensiero di accogliere S.E. il cardinale Ernest Simoni che, al momento della sua investitura, nel Concistoro del 19 novembre 2016, è stato definito dal Santo Padre “martire vivente” per le persecuzioni subite in Albania durante il regime di Enver Hoxha.

Giungerà ad Imperia nel pomeriggio di sabato 4 giugno dove lo attendono alcuni impegni ufficiali ed incontri privati, quindi si recherà domenica 5 giugno, festa di Pentecoste alle 10.30 a Moltedo dove verrà accolto dalle autorità, dalla popolazione, dalle confraternite e dalla “Banda Città di Imperia “ che lo accompagnerà alla chiesa parrocchiale dove verrà celebrata una messa solenne, animata dal “Coro Conclaudia”, diretto da Margherita Davico, all’organo Tiziana Zunino. In seguito S.E. il Cardinale E. Simoni porterà la sua testimonianza sulla Persecuzione della Chiesa Albanese durante il regime. Al termine delle funzioni religiose verrà offerto a tutti i presenti un aperitivo a base di specialità tipiche della cucina ligure.

Il cardinale E. Simoni è nato in Albania nel 1928, è entrato giovanissimo nel Collegio Collegio Francescano Illiricum di Troshan e ordinato sacerdote nel 1956. Dal 1948 , quando il regime di Hoxha dichiarò l’Albania “Stato Ateo ” la sua vita e la sua missione sono diventate difficilissime: la Chiesa Albanese è stata duramente perseguitata e numerosi religiosi trucidati. Considerato “nemico del popolo ” è stato arrestato il 24 dicembre 1963 durante la celebrazione della messa di Natale. Torturato, incarcerato in cella d’isolamento e condannato a morte. La condanna viene poi commutata in 25 anni di lavori forzati, scontati prima nelle miniere di Spac e poi nelle fogne di Scutari. Nemmeno in questa situazione terribile però ha perso la fede, e non ha mai interrotto il suo Ministero sacerdotale, anzi è riuscito a celebrare di nascosto la messa ed è diventato punto di riferimento e padre spirituale per tanti dei suoi sventurati compagni di prigionia. Sopravvissuto a tutto questo, è stato definitivamente liberato il 5 settembre del 1990 : ha immediatamente confermato il perdono per i suoi aguzzini e invocato per loro la misericordia di Dio. La sua incrollabile fede lo sorregge tuttora e, nonostante la veneranda età di 93 anni, trova la forza di portare la sua testimonianza nel mondo e giungere fino ad un piccolo borgo del Ponente ligure come Moltedo.

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