L'opera

Sanremo, ritrovata dai carabinieri torna alla diocesi antica pala d’altare trafugata 30 anni fa fotogallery

Riconosciuta da un particolare tramite sofisticato software in uso all'Arma

Sanremo. E’ stata restituita stamane la pala d’altare raffigurante la “Nascita della Madonna” trafugata nel dicembre del 1994 dal Santuario della Madonna delle Ciliegie di Ormea, in provincia di Cuneo. A ritrovarla, grazie alla tecnologia performante offerta dagli strumenti informatici in uso agli investigatori dell’Arma è stato il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Torino, al comando del tenente colonnello Silvio Mele.

L’opera, gravemente e drammaticamente modificata da uno spregiudicato ricettatore genovese di 81 anni che voleva renderla irriconoscibile agli investigatori, consiste nella porzione di una più grande pala d’altare risalente al XVII secolo.

«Le indagini si sono originate attraverso il riconoscimento di questa opera in vendita presso un negozio di Genova – ha spiegato il tenente colonnello Mele – Individuazione favorita grazie alla disponibilità che l’Arma dei Carabinieri ha di un particolare e potente strumento di indagine investigativa che è la banca dati dei beni illecitamente sottratti. E’ un grande database contenitore di immagini ed eventi che riguardano tutte le opere i beni culturali sottratti. Una tecnologia così performante che e è in grado di riconoscere anche piccole parti de beni come appartenenti a opere diverse e più grandi. Per evitare di essere riconosciuto il responsabile ne aveva tagliato un’importante parte superiore e inferiore, in modo facilitarne il commercio perché nessuno avrebbe comprato opera di quelle dimensioni». L’opera, che era stata messa all’asta, è stata recuperata dai carabinieri prima che ne venisse perfezionata la vendita e la conseguente esportazione all’estero.

«Oltre al dato materiale e culturale di questo bene che è stato ritrovato e restituito, questa storia ha tanti significati molto curiosi e molto preziosi dal punto di vista umano e sociale», ha dichiarato il vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta.

Il vescovo ha ricordato come «30 anni fa, quando quest’opera è stata trafugata, non era nostra: lo è diventata nel tempo perché il santuario della Madonna delle Ciliegie, una piccola cappella rurale a Ormea (Cuneo), dove si trovava la pala d’altare, è vicina alla casa di proprietà del seminario diocesano e nel tempo è stata donata allo stesso seminario». 

Sulle indagini compiute dai carabinieri per recuperare l’opera, Suetta ha detto: «Il fatto che il Nucleo dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale abbia ritrovato quest’opera, che non è certamente tra le più famose, le più importanti o le più conosciute, è un segno che infonde fiducia e sicurezza e che rinnova, approfondisce e incrementa la stima nei confronti dell’Arma dei carabinieri che, pur essendo un’istituzione di così alto profilo, con la sua operatività sa farsi percepire molto vicina alla gente e alle situazioni concrete».

Ora che la tela è stata restituita, «la metteremo momentaneamente presso il seminario diocesano a Sanremo, che è il legittimo proprietario, in attesa di poterla collocare in situazione di sicurezza nel suo luogo originario – ha spiegato il vescovo -. Al momento non è possibile altrimenti la esporremmo magari ad un altro furto». 

Presenti, tra gli altri, anche il comandante della compagnia carabinieri di Sanremo, capitano Mario Boccucci e il colonnello Andrea Mommo, comandante provinciale dei carabinieri, che ha ringraziato il vescovo per le parole di elogio espresse verso la Benemerita. 

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