Politica

Sanremo, il Partito Democratico: «No alle deliberazioni del Consiglio Comunale in scadenza»

«Riteniamo che questo modo di procedere sia innanzitutto scorretto nei confronti della prossima amministrazione, ma ancora più avvilente e offensivo per i cittadini chiamati a votare l’8-9 giugno»

pd partito democratico

Sanremo. Martedì 30 aprile si tiene l’ultimo consiglio comunale dell’era Biancheri e, tra i vari punti all’ordine del giorno, due sono di particolare rilevanza: il punto 4) sulla variazione del bilancio di previsione 2024-2026 ed il punto 6) sull’approvazione del nuovo statuto di Rivieracqua SpA e dei patti parasociali.
«Il significato delle decisioni che si andranno ad adottare è importantissimo- scrive in una nota il PD di Sanremo- per la vita dei cittadini sanremesi:
Con la votazione del punto 4) l’attuale amministrazione deciderà la destinazione dell’avanzo di bilancio di circa 10 milioni di Euro, cioè deciderà cosa la prossima amministrazione potrà o non potrà fare, vincolandone progettualità e obiettivi.
La seconda pratica, poi, è l’emblema dei risultati di questa amministrazione, che infatti ha avuto l’endorsement di Claudio Scajola: votare il nuovo statuto di Rivieracqua e i patti parasociali significa consentire la prosecuzione del percorso verso l’ingresso del socio privato e cristallizza il peso dei soci al valore di ingresso nella società consortile poi trasformata in SpA. Per esempio ad Amat, precedente gestore dell’acquedotto di Imperia, era stato attribuito, attraverso inspiegabili alchimie, un valore del conferimento in Rivieracqua superiore a quello di Amaie, precedente gestore a Sanremo. Infatti, i patti prevedono che anche in caso di aumento di capitale nessun socio (cioè nessun Comune) potrà avere quote superiori al conferimento. Questo assicura al Comune di Imperia il mantenimento di una posizione di maggioranza rispetto agli altri Comuni, senza che ciò trovi giustificazione né per popolazione rappresentata né per territorio».

«Riteniamo che questo modo di procedere sia innanzitutto scorretto nei confronti della prossima amministrazione, ma ancora più avvilente e offensivo per i cittadini chiamati a votare l’8-9 giugno, perché sapranno che il loro voto avrà un valore limitato da scelte già assunte. Chiediamo quindi al consiglio di non deliberare sui punti in esame e lasciare le decisioni all’amministratore che uscirà vincente dalle prossime elezioni».

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