In tribunale

Ventimiglia: migrante diciottenne rapina madre con figlioletto, condannato a 2 anni ed è già libero

Lo hanno arrestato in flagranza di reato i carabinieri impedendogli la fuga

carabinieri

Imperia. Ha rapinato del cellulare una donna che insieme al figlioletto di sei mesi si trovava nei pressi del cimitero di Roverino a Ventimiglia. Il protagonista, poi arrestato da una pattuglia dei carabinieri, infatti, è un diciottenne originario del Gambia, arrivato da poco tempo in Italia.

Oggi, in tribunale, c’è stato il processo per direttissima e il giudice monocratico Laura Russo ha condannato il diciottenne clandestino a due anni di reclusione pena sospesa: è già libero.

Il giovane, dopo aver trascorso una notte nella camera di sicurezza del comando compagnia dei carabinieri della città di confine, è stato accompagnato a palazzo di giustizia per essere processato. Il ragazzo è ospite del centro di accoglienza allestito a Ventimiglia. Proprio nella cittadina di frontiera, tra l’altro, i militari dell’Arma hanno rafforzato i controlli per la massiccia presenza di immigrati extracomunitari che stazionano al Parco Roja.

Quello accaduto ieri pomeriggio è uno dei casi limite che la città di Ventimiglia è costretta a vivere. Non è la prima volta che succedono episodi anche gravi come la storia di quel migrante, poi condannato in tribunale a Imperia, che aveva molestato una volontaria della Croce Rossa e per la quale si procederà anche in una causa civile con una richiesta di risarcimento danni, soldi che quasi certamente il migrante non sarà in grado di pagare.

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