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Prandini incontra Meloni, Coldiretti Liguria “Presentato piano di interventi per la nostra agricoltura”

9 febbraio 2024 | 18:13
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Prandini incontra Meloni, Coldiretti Liguria “Presentato piano di interventi per la nostra agricoltura”

Coldiretti raccoglie le segnalazioni dai soci e si muove dunque in più direzioni, affrontando tutte le filiere in emergenza agricola

Roma. Dal ripristino dell’esenzione Irpef agli aiuti per le filiere in crisi fino alla moratoria sui debiti: sono queste solo alcune delle proposte contenute nel documento presentato da Coldiretti nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Giorgia Meloni, il sottosegretario alla presidenza Mantovano e i vicepremier Tajani e Salvini, e i ministri Lollobrigida, Giorgetti, Piantedosi, Fitto, Ciriani, Calderone.

«L’aumento dei tassi di interesse, dei costi di produzione a causa delle guerre, dell’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell’Unione Europea – fanno notare Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederalestanno determinando situazioni di difficoltà in numerose aziende. Per questo sono necessari alcuni interventi che rispondano, innanzitutto, alla difesa del reddito delle aziende agricole. Come richiesto nei mesi scorsi, è importante poter ripristinare l’esenzione Irpef agricola e lo sgravio contributivo per le nuove imprese agricole aperte dai giovani, ma serve lo stop anche alle vendite sotto i costi di produzione e più controlli contro le pratiche sleali».

Coldiretti raccoglie le segnalazioni dai soci e si muove dunque in più direzioni, affrontando tutte le filiere in emergenza agricola; dopo aver denunciato la Lactalis sul prezzo del latte, si passa a parlare del mercato delle pere, che necessita del Fondo emergenze della legge di bilancio; all’ordine del giorno ci sono anche le assicurazioni agevolate: bisogna procedere a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023. In Europa, come accaduto per la guerra in Ucraina e per il Covid, è necessario che la Commissione Ue adotti un quadro temporaneo specifico per la crisi del settore agricolo europeo. Un intervento che semplifichi la possibilità per gli Stati membri di erogare un aiuto diretto a diminuire i costi delle imprese o indennizzare da danni subiti nelle emergenze e nelle crisi. Allo stesso tempo si propone di poter aumentare i fondi per gli aiuti diretti Pac in modo da compensare l’inflazione non conteggiata oggi.

Per attutire l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse bancari, ci vuole una moratoria dei debiti delle imprese agricole a livello europeo. “Dopo deroga, chiediamo la cancellazione definitiva delle regole europee che impongono di lasciare terreni incolti”, continuano Rivarossa e Boeri. “È insensato e ipocrita impedire agli agricoltori europei di produrre in tutte le campagne a disposizione, per poi aumentare le importazioni dall’estero da paesi che non rispettano i nostri standard.”

Si affronta anche la tematica del principio di reciprocità: “Occorre dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi e fare quindi in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. Questo anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione, come il Mercosur, che penalizzerebbero agricoltori e cittadini europei”, proseguono.

Sono numerosi gli interventi necessari, e la misura in cui vanno attuati deve essere intersezionale. Servono risorse per favorire la ricerca agricola, ad esempio sullo strumento delle TEA, la nuova genetica green. L’Unione europea deve lanciare una grande campagna di sostegno all’agricoltura di precisione con meccanismi di aiuto efficaci e di facile comprensione. Allo stesso tempo va sbloccata l’autorizzazione per il pieno utilizzo del biodigestato come fertilizzante naturale alternativo a prodotti di sintesi. Anche sulla fauna selvatica bisogna fare di più, riducendo la pressione dei cinghiali sulle colture, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le proprie terre. “Infine”, concludono, “sul lavoro agricolo chiediamo di contenere i costi indiretti e ridurre la burocrazia in linea con i nostri competitor come Francia e Spagna”.

Per un vero sviluppo rurale che sia di tutti e non di pochi servono regole semplici ma concrete, attuabili da ogni agricoltore che calpesta questa nostra terra.