Manifestazione

Ventimiglia, corteo a sorpresa dei No borders: «Fuoco alle frontiere» fotogallery

A sfilare al fianco dei solidali anche alcuni migranti

Ventimiglia. I No borders tornano a sfilare per le vie del centro. Questo pomeriggio, a sorpresa, una cinquantina di militanti che da mesi operano nella città di confine per i diritti dei migranti, ha attraversato via della Repubblica, partendo dalla stazione e arrivando a manifestare di fronte al municipio. «Fuoco alle frontiere», «Fuori i razzisti dalle città», «Open the borders», ma anche un gratuito «Ventimiglia, vergogna, sei peggio di una fogna», sono stati alcuni degli slogan utilizzati nel corso della breve sfilata, terminata, momentaneamente, di fronte al Comune.

I No borders, come vengono comunemente chiamati i solidali da quando nel 2015 contribuirono a costituire, insieme ai profughi, un accampamento di fortuna alle porte della frontiera di Ponte San Ludovico, avevano annunciato l’evento di oggi parlando di una tre giorni di attività non autorizzate a Ventimiglia. Al fianco dei manifestanti erano presenti anche alcuni migranti.

«Ieri pomeriggio e ieri sera abbiamo provato a dare un significato diverso al punto della distribuzione, in cui ci troviamo tutti i giorni – ha dichiarato una manifestante, durante il comizio in piazza della Libertà – Un luogo disumano e disumanizzato dall’abbandono delle istituzioni ventimigliesi rispetto alle popolazioni in transito. Abbiamo provato a riunirci lì non solo per distribuire un pasto caldo dei vestiti e delle ricariche elettriche alle persone in transito, ma anche per riunirci a un’assemblea politica, che provi a costituire una comunità mista, meticcia, che cerca nella prassi quotidiana di abbattere le frontiere che ci dividono. Non è stato possibile – ha aggiunto – Perché risulta troppo pericolosa questa unione per le forze dell’ordine che si sono schierate con camionetta in tenuta antisommossa, pronti a caricarsi, perché risulta pericolosissima questa unione».

Nel corso dell’evento è stato ricordato anche Moussa Balde, il giovane che era stato selvaggiamente picchiato da tre italiani a Ventimiglia e che poi, trasportato in un centro per il rimpatrio a Torino, si è tolto la vita. L’ultima manifestazione per le vie del centro, in quell’occasione per contestare i decreti Sicurezza dell’allora ministro Salvini, era avvenuta nell’ottobre del 2019. Oggi, alle 17, è prevista una tavola rotonda, organizzata da WeWord presso il chiostro di Sant’Agostino, a cui sono invitate le massime istituzioni provinciali civili e religiose.

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