Il caso

Imperia, insegnamento della lingua turca a scuola: il parere di Fratelli d’Italia-An

"Non capiamo però l’utilità del progetto, ci siamo sentiti dire, vogliono imparare la lingua per poter tornare in Turchia senza aver perso la conoscenza di base della medesima"

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Imperia. Scrive Fulvio Giribaldi, segretario Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale: ”Se parliamo di integrazione , non vogliamo alimentare una polemica sterile che sembra ovvio non porti beneficio alcuno. Sembra che l’insegnamento della lingua turca ai soli bambini turchi sia finanziato direttamente dall’Ambasciata turca in Italia.

Non capiamo però l’utilità del progetto, ci siamo sentiti dire, vogliono imparare la lingua per poter tornare in Turchia senza aver perso la conoscenza di base della medesima. Quindi vogliamo raccontarci che queste persone vengono in Italia per tornare successivamente nel loro paese ? Li formiamo li facciamo studiare non per integrarli nel nostro tessuto sociale ma per farli tornare preparati a casa loro ? scelta legittima sicuramente che però non deve riguardare la scuola.

Sappiamo benissimo quante valide persone lavorano nella scuola pubblica italiana spesso sottopagate e non aiutate sicuramente a svolgere le loro mansioni nel migliore dei modi.
Ciò che più di tutto ci preoccupa, in questo caso, e’ la totale assenza di consapevolezza del ruolo che essa ricopre e delle sue finalità; è finanziata dallo stato (perlomeno dovrebbe) e quindi in maniera indiretta da noi contribuenti: sono i nostri soldi quelli che vengono investiti sulle future generazioni.

La scuola di stato nasce con un obiettivo molto alto: formare gli Italiani di domani; i futuri cittadini.
E’ quindi ragionevole pensare che tutte le competenze debbano essere asservite al progetto.
Pensiamo che lo studio della lingua Turca (legittimo se fatto in strutture private) non sia solo assolutamente marginale (se non inutile) per un ragazzino che deve ancora apprendere i rudimenti della matematica ed a scrivere in corretto italiano; ma addirittura sia controproducente al fine dell’ integrazione dei giovani stranieri i quali senza le adeguate basi linguistiche si troverebbero sicuramente svantaggiati nella prosecuzione degli studi e per l’inserimento nella vita lavorativa”

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