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Bordighera, nuovo appuntamento letterario con il libro “Echi di un fallimento”

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Bordighera. Si terrà giovedì 22 giugno alle ore 17 presso la chiesa evangelica di Bordighera di via Vittorio Veneto la presentazione di “Echi di un fallimento”, di Enzo Ferrari. Il libro racconta le vicende che hanno condotto al tracollo finanziario della Banca Garibaldi. E non solo. Sulla base di una ricca documentazione si possono leggere le ripercussioni sociali di un tale crollo.
Introduce Dott. Corrado Ramella.

La Banca Garibaldi aveva una succursale anche nella cittadina di Bordighera. Nella centrale Via Vittorio Emanuele non molto distante dalla stazione ferroviaria. Tra i suoi numerosi clienti la Regina Margherita, vedova del Re Umberto I. Con la sua presenza, la banca negli anni aveva favorito la nascita e lo sviluppo di alcune importanti realtà turistico-alberghiere della costa. Oltre Bordighera anche Ospedaletti e Sanremo devono parte del loro decollo turistico all’appoggio economico e finanziario della Banca Garibaldi. Costituita nel 1895 a Porto Maurizio col tempo si inserì nel territorio con diverse filiali. Una crescita dell’istituto di credito che segue di pari passo quella dell’economia locale. Diverse attività industriali (aziende olearie, conserviere, calzaturifici, pastifici, segherie), commerciali (negozi di abbigliamento, oreficerie, alimentari), edili, floricole e agricole trovarono un aiuto nella Banca Garibaldi.

Tutto filò liscio fino all’inizio degli anni Venti, quando una serie di errori, di conflitti d’interesse e svariate mancanze amministrative portarono al fallimento dell’istituto di credito avvenuto nel maggio del 1926.

Come ricorda il Prof Zanini nella sua prefazione, “un libro che si presenta fluido, di agevole lettura anche per i non addetti ai lavori e che offre interessanti spunti di riflessione su analoghi casi accaduti in anni più vicini a noi”.

Nell’ultimo numero del periodico edito dalla Carige, La Casana, l’articolo “Una banca, tante storie” ricorda come l’allora Cassa di risparmio di Genova acquisì dalla curatela fallimentare alcuni sportelli, cercando di venire incontro alle difficoltà del momento: Loano, Pietra Ligure, Pieve di Teco, Bordighera A proposito di Bordighera la filiale sarà riaperta il 9 novembre 1929. Nel progetto pare intravvedersi una sorta di passaggio di competenze tra la Garibaldi e la Cassa di Risparmio, già allora molto attenta agli sviluppi dell’economia ligure, in concorrenza con altre casse (Savona, Cuneo) e con l’Istituto San Paolo di Torino.

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