Sanremo, il nuovo piano del verde verso l’ok: via Agosti e Martiri diventano laboratorio
Tutti gli interventi previsti nel documento curato dall’assessore all’Ambiente Ester Moscato
Sanremo. Approvato all’unanimità ieri in commissione, il nuovo e inedito piano del verde di Sanremo arriva lunedì in consiglio per il via libera definitivo. È una cornice strategica: indica cosa fare e dove, ma ogni tratto richiederà un progetto dedicato — con rilievi puntuali, verifiche tecniche e finanziamenti ad hoc — prima di andare in cantiere. Nel complesso, il documento, curato e supervisionato dall’assessore all’Ambiente Ester Moscato, si muove nella scia della “Strategia SAnREMO verde” (già attuata per esempio in via Nino Bixio e in via Privata Scoglio), punta a circa mille nuovi alberi e a interventi distribuiti su 8 ettari di suolo urbano.
Il dossier, che consta di circa 360 pagine, individua l’asse via Pietro Agosti/via Martiri della Libertà come uno dei futuri focus simbolo. La scheda 29 inquadra 7.900 m² di viale urbano (riqualificazione e nuovi impianti), in un contesto residenziale del secondo dopoguerra: qui oggi il verde è disomogeneo, gli stalli auto sono continui lungo la strada e il marciapiede ha finiture mediamente uniformi, ma il problema chiave è la discontinuità delle poche aree verdi (soprattutto in via Martiri), con conseguente “isola di calore”, come la definiscono gli esperti che hanno lavorato al documento. In pratica, l’asse di via Agosti/via Martiri — da anni al centro delle richieste di riqualificazione estetica perché emblema delle stagioni della speculazione edilizia — diventa il banco di prova per cucire filari continui, aprire nuove aiuole e aumentare le superfici permeabili, così da portare ombra e ridurre il caldo radiativo lungo tutto il fronte strada. Le linee d’azione indicate per i viali nel Piano (SuDS, de-paving, filari, marciapiedi “allargati” con suolo permeabile) sono il menu da cui attingeranno i progettisti nella fase esecutiva. Con questa impostazione, l’asse via Agosti/via Martiri potrà passare da “strada-forno” a corridoio climatico: più ombra, più suolo che assorbe l’acqua e una linea verde continua capace di migliorare comfort pedonale e qualità paesaggistica di due vie da sempre considerate “difficili” dai residenti.
Il passaggio in Consiglio servirà a trasformare la cornice in programmi operativi: ogni segmento (via per via, piazza per piazza) dovrà essere tradotto in progetto con tempi, costi e priorità, sostenuto da rilievi sul posto e da soluzioni tecniche calibrate caso per caso. È il meccanismo che il Piano chiarisce espressamente, ricordando che le schede attuali valgono come “indicazioni di massima”. Alcuni interventi sono però già stati previsti e altri addirittura finanzianti e realizzati: come in zona C2, qui i soldi per procedere ci sono, o a Poggio, dove si è già iniziato a mettere mano.
Il dettaglio. Il banco di prova più atteso riguarda via Pietro Agosti e via Martiri della Libertà, assi urbani storicamente associati alla stagione del costruito intensivo “di calviniana memoria” e da anni al centro delle richieste di un riscatto estetico e climatico. Su via Agosti il Piano prevede la cucitura di filari continui con aiuole nuove e sesti d’impianto compresi tra 5 e 6 metri; le specie di riferimento includono bagolari (Celtis australis), koelreuterie, chitalpe e peri da fiore, con depavimentazioni mirate e pacciamature organiche per abbattere le temperature superficiali e migliorare il comfort pedonale. Su via Martiri le aiuole vengono ripensate come barriera di sicurezza e raffrescamento lungo i marciapiedi; sul fronte di ponente una vasca verde sostituirà alcuni stalli, mentre il filare verrà impostato con un sesto di 6 metri e un incremento sostanziale delle superfici permeabili. Le lavorazioni prevedono rimozioni selettive dell’asfalto, preparazione delle buche d’impianto, fasi successive di piantagione e irrigazioni di soccorso.
Sugli altri viali la logica è analoga, con adattamenti puntuali. In via Nino Bixio si procede a riordinare le aiuole, spostandole a protezione del bordo marciapiede e impostando un filare a 6 metri per garantire ombra e continuità, mentre l’asfalto viene ridotto a favore di suoli permeabili. Sull’Aurelia di corso Felice Cavallotti, dove oggi domina l’oleandro a siepe, si introduce un filare misto con koelreuterie e peri da fiore, con sesto di 5 metri per raffrescare sia il camminamento sia la pista ciclabile. In via Barabino si lavora alla continuità del verde e alla progressiva sostituzione dei pini interferenti, in un contesto oggi segnato da Washingtonia robusta e residui di Pinus pinea; l’obiettivo è uniformare aiuole e percorsi pedonali. L’asse di corso Guglielmo Marconi, altro tratto sull’Aurelia con ciclabile, verrà rinfrescato con alberature aggiuntive calibrate sugli ingombri, con ricadute dirette sulla mitigazione del calore. In corso Matuzia la riqualificazione passa da nuove aiuole 1,20×1,20 metri e dall’inserimento di koelreuterie e peri da fiore, con depavimentazioni puntuali per aumentare la permeabilità. In via Margotti, quartiere residenziale, la trasformazione consiste nella sostituzione del verde sparso con filari di seconda e terza grandezza, ampliando i marciapiedi dove necessario per ospitare le buche d’impianto.
Le piazze e gli snodi di quartiere vengono ripensati come camere d’ombra e di sosta. Piazza Eroi Sanremesi, oggi sostanzialmente priva di verde, accoglierà alberature di seconda e terza grandezza con nuove aiuole per raffrescare un nodo viario nevralgico che è in corso di riqualificazione straordinaria. In piazza Borea d’Olmo si sperimenta il verde mobile e modulare: elementi componibili che possono essere riposizionati in base agli usi e agli eventi, con alberature di terza grandezza a supporto, consapevoli di una manutenzione medio-alta. A Largo Alessandro Volta, crocevia di impianto ottocentesco totalmente impermeabile, è previsto un micro-depaving accompagnato da tre peri da fiore in filare, nuove aiuole e un impianto irriguo dedicato per garantire l’attecchimento. In via Solaro Rapalin l’attuale area residuale si trasforma in verde di quartiere con percorsi pedonali riqualificati e una palette botanica che comprende casuarine, brachichiton, ginkgo e aceri minori, in chiave di fruibilità e accessibilità.
Nei giardini storici l’approccio è conservativo ma funzionale. A Villa Zirio, parco Winter, si sostituiscono le pavimentazioni usurate con superfici drenanti e si rinnova l’arredo per aumentare fruizione e accessibilità, senza introdurre nuove alberature in contrasto con l’impianto storico. A Coldirodi, nell’area di Villa Luca adiacente alla Pinacoteca Rambaldi, il progetto disegna collezioni didattiche ispirate agli ulivi liguri e ai fruttiferi “alla Gallesio”, con un bagolaro di prima grandezza come elemento cardine e una manutenzione pensata al ribasso, per garantire sostenibilità nel tempo.
Parcheggi e cimiteri diventano dispositivi climatici. A piazza Nilo Calvini, a Bussana, si inseriscono aiuole permeabili e peri da fiore sul sagrato, con cipressi nelle aiuole a quota inferiore e sesto di 8 metri, per ombreggiare le auto e mitigare l’accumulo di calore. Nella vicina piazza Don Francesco Lombardi la riorganizzazione del sagrato-parcheggio passa da depaving e nuove alberature con pacciamatura organica. Al cimitero di Coldirodi un filare di cipressi a 3 metri ritma l’ingresso mentre alberi di seconda grandezza, a sesto 8 metri, ombreggiano la sosta, con rimozione parziale del bitume. Al cimitero di Valle Armea si imposta un viale di collegamento con alberature di prima grandezza e nuove aiuole in filare, accompagnate da depavimentazioni puntuali e da una fase di messa a dimora con irrigazioni di soccorso.
Nelle aree diffuse il Piano punta a creare continuità ecologica e ombra di prossimità. In via Val d’Olivi è prevista una micro-forestazione a lecci, con rimodellazione delle quote e mantenimento del suolo permeabile, impostando un sesto di 8 metri per garantire crescita e apparati radicali sani. Nell’area delle Banchette Napoleoniche, al Poggio, l’ex superficie sportiva oggi adibita a parcheggio viene ripensata con riqualificazione paesaggistica, gestione delle acque meteoriche e misure anti-isola di calore, intervenendo su un ambito oggi quasi interamente bitumato e privo di arredo.
(In copertina, a sinistra veduta satellitare di via Martiri e Agosti. A destra le palme sull’Imperatrice e sotto l’assessore Moscato)



