Restyling Porto vecchio, tutte le modifiche richieste dalla giunta. Pef a quota 110 milioni
La delibera impone l’uscita rettilinea del tunnel su via Bixio e conferma il piazzale Vesco a uso pubblico. Necessario dragare e mettere in sicurezza la diga foranea
Sanremo. La giunta guidata dal sindaco Alessandro Mager ha approvato questa mattina la delibera di indirizzo che definisce le modifiche non sostanziali da recepire nel progetto definitivo del restyling del Porto vecchio. Un atto che segna un passaggio cruciale verso la conferenza dei servizi, ultimo step prima dell’apertura dei cantieri, e che affida al responsabile unico del procedimento, l’ingegner Danilo Burastero, il compito di trasmettere le indicazioni al promotore, la società Portosole Cnis del gruppo Reuben Brothers. L’Amministrazione comunale, infatti, appena insediatasi aveva dato mandato al Rup di riaprire una fase di confronto con tutte le realtà operanti nel porto, accogliendo le obiezioni dei principali stakeholders rispetto ad alcune differenze tra il progetto ampiamente concertato che ottenne il pubblico interesse nel 2019 (promosso dall’imprenditore dell’energia Walter Lagorio, a firma studio Calvi-Ceschia-Viganò) e quello aggiudicato nel 2024, rivisto dai progettisti del fondo britannico.
Sul punto più discusso, quello del tunnel carrabile di via Nino Bixio, la giunta ha scelto di non entrare nel merito delle dimensioni e della profondità – tra le due ipotesi dei tre o cinque metri (quest’ultima preferita alla prima) – ma ha fissato un principio chiaro: l’uscita dovrà essere rettilinea su via Nino Bixio e non più nel sottopasso della Croce Rossa, come previsto nel progetto originario. L’obiettivo dichiarato è quello di evitare un imbuto in curva con sbocco diretto su via Roma, giudicato critico sotto il profilo viabilistico. Qualora in conferenza dei servizi decisoria subentrassero parerei ostativi tali da rendere tecnicamente impercorribile questa opzione, la delibera odierna ha già indicato l’alternativa: un tunnel da 3,5 metri con un tracciato traslato più a monte, il che consentirebbe sicuramente l’uscita veicolare su via Nino Bixio poiché senza interferenze con la pista ciclabile.
La delibera interviene anche sulla configurazione degli spazi portuali. Il piazzale Vesco viene confermato come area esclusivamente ad uso pubblico, mentre la banchina Vesco, nell’ipotesi venisse ampliata, potrà essere destinata a ospitare il nuovo Quai d’Honneur per gli yacht da diporto, con la possibilità di spostare le imbarcazioni in occasione di manifestazioni per garantire la massima fruizione degli spazi da parte della città. La banchina di fronte ai “baretti”, invece, dovrà essere riservata a imbarcazioni di altezza ridotta per non compromettere la visuale del porto, mentre viene ribadita la volontà di mantenere in capo all’ente pubblico la gestione delle concessioni per la pesca professionale, sportiva e turistica, così come la garanzia di spazi dedicati ai pescherecci e la continuità del cantiere navale ancora attivo fino alla sua ricollocazione in altra sede. Infine, per quanto riguarda le associazioni sportive della pesca dilettantistica,sono state rinnovate le prescrizioni affinché gli spazi siano preservati nell’attuale consistenza, anche se con diversa disposizione planimetrica. Più in generale, nella ricerca di un nuovo layout ormeggi, verrà considerata una soluzione in termini di superficie complessiva dei posti barca da assegnare al proponente, equivalente a quella del progetto definitivo aggiudicato.
Sul piano economico e finanziario, la giunta ha chiesto che il piano economico finanziario e la convenzione siano rimodulati secondo le linee guida Anac e i modelli predisposti dal Mef, con particolare riferimento alla matrice dei rischi. Il quadro economico aggiornato parla chiaro: l’investimento complessivo ammonta oggi a 110,9 milioni di euro, una cifra ben superiore alle stime iniziali. I lavori principali comprendono oltre 31 milioni per le opere a mare, più di 18 milioni per il tunnel e il parcheggio, circa 17,3 milioni per gli interventi architettonici, oltre 5 milioni per impianti e 2,3 milioni per le strutture, ai quali vanno aggiunti gli oneri per la sicurezza, le spese tecniche e le somme per imprevisti e sottoservizi.
Il dato che colpisce è l’impennata dei costi: dalle valutazioni iniziali che parlavano di 60-70 milioni di euro, dopo anni di ricorsi giudiziari e revisioni progettuali, il piano di riqualificazione del Porto vecchio è arrivato a superare la soglia dei 110 milioni. Una crescita che fotografa l’aumento delle complessità tecniche, dei vincoli sopraggiunti e delle prescrizioni imposte dalle autorità competenti, ma che conferma anche la portata straordinaria di un progetto destinato a ridisegnare il fronte mare sanremese.

Le dichiarazioni. «Abbiamo assunto l’impegno di riportare la progettualità del nuovo porto e del nuovo fronte mare al centro del confronto pubblico – dichiara il sindaco Alessandro Mager -, dal momento che da subito era apparso chiaro come il progetto aggiudicato nel 2024 non avesse trovato il gradimento dei principali stakeholders, al contrario del progetto che nel 2019 ha ottenuto il pubblico interesse. Con la massima disponibilità della società proponente, abbiamo quindi riaperto la conferenza dei servizi preliminare coinvolgendo tutti i soggetti interessati e gli enti istituzionali, abbiamo raccolto tutte le osservazioni ed oggi abbiamo definito una delibera di indirizzi che sintetizza le istanze pervenute e la nostra visione di sviluppo, nel migliore interesse della città». I prossimi passaggi dell’iter autorizzativo spetteranno al proponente, che dovrà recepire gli indirizzi formulati oggi dalla giunta e predisporre il progetto esecutivo che sarà poi oggetto di confronto nella conferenza dei servizi decisoria, ultimo atto amministrativo prima del via ai lavori. «E’ un progetto di eccezionale rilevanza – conclude il sindaco – per come ridisegnerà una parte di città e per l’impulso economico e turistico che potrà dare. Un progetto avviato dalla precedente amministrazione, che su questa pratica aveva lavorato per anni, e che noi vogliamo mettere a terra e portare avanti nel migliore dei modi nella sua fase attuativa. Ora, l’auspicio è che in conferenza decisoria ci possa essere una piena convergenza e si possa poi procedere all’avvio delle lavorazioni in tempi relativamente brevi».
La relazione. La relazione del Rup, ingegner Danilo Burastero, inserita nella delibera approvata dalla giunta Mager, ricostruisce il percorso tecnico e amministrativo del project financing sul Porto vecchio, confermando che le modifiche richieste dall’Amministrazione non configurano variazioni sostanziali ma mirano ad allineare il progetto definitivo agli interessi pubblici. Viene ribadita la centralità del tunnel stradale di via Nino Bixio, giudicato elemento fondante per garantire un collegamento diretto tra città e porto: l’indirizzo politico è che l’uscita sia in rettilineo su via Bixio, eliminando l’ipotesi del sottopasso Croce Rossa. Sempre l’ingegner Burastero, che lascerà Palazzo Bellevue a gennaio, ricorda che il progetto definitivo aggiudicato prevede un tunnel con luce netta interna pari a 5 metri, dimensionato per il traffico pesante. Tuttavia, pur evidenziando che questa configurazione garantirebbe una maggiore funzionalità viaria e la possibilità di alleggerire via Roma, la relazione segnala anche le criticità (costi, tempi e impatto).
Il Rup richiama inoltre la destinazione esclusivamente pubblica del piazzale Vesco e il nuovo ruolo della banchina Vesco. La relazione tocca anche altri aspetti tecnici ed economici, dalla necessità di interventi di dragaggio e messa in sicurezza del molo sud, alla rimodulazione del piano economico finanziario secondo le linee guida Anac e Mef, fino alla riorganizzazione della pesca professionale, degli spazi per le associazioni sportive e del cantiere navale.








