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La rabbia |
Sanremo
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“Lollobrigida dove sei”, Sanremo si scaglia contro il ministro per il fermo pesca

31 ottobre 2025 | 12:16
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Disposta la proroga di altri 30 giorni. La vicinanza del sindaco Mager

Sanremo.Vergogna, migliaia di famiglie in ginocchio. Barche sequestrate. Lollobrigida, dove sei?” È lo striscione che da questa mattina campeggia sul molo del Porto vecchio di Sanremo, dove i pescatori professionali si sono riuniti per protestare contro la nuova proroga di 30 giorni del fermo pesca, decisa dal Ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida.

Una protesta spontanea, nata all’alba tra le barche ormeggiate, senza megafoni né cortei, ma con tutta la rabbia e la disperazione di chi si sente abbandonato. “Non è una piazza, ma una protesta sì”, spiega Francesca Paladino, portavoce dei pescatori sanremesi, mentre mostra le imbarcazioni bloccate in banchina. “Dopo un mese di fermo biologico – racconta – il 29 sera dal Ministero ci è arrivata una comunicazione che dobbiamo stare fermi anche tutto novembre. E non sappiamo ancora cosa succederà a dicembre. Ci hanno detto che abbiamo sforato le giornate annuali consentite e di conseguenza le barche sono sotto sequestro amministrativo, non possiamo uscire a pescare. Solo a Sanremo ci sono tredici imbarcazioni ferme, e in tutta la Liguria una cinquantina, tutte piccole barche artigianali con due o tre persone di equipaggio. Famiglie intere che vivono solo di questo.”

Una decisione che, secondo i pescatori, rischia di far crollare un settore già in ginocchio. “A fine mese dobbiamo pagare contributi e Iva, e rischiamo di perdere i dipendenti. Già trovare marinai oggi è difficile, ma se ci fermiamo, chi li paga? Sul decreto non c’è nessun ristoro, e noi aspettiamo ancora i pagamenti dei fermi biologici del 2022, 2023 e 2024”, denuncia Paladino. Dietro la protesta, oltre alla rabbia, c’è la paura per il futuro. “Noi non chiediamo miracoli – aggiunge – chiediamo solo di tornare a lavorare e di sapere a inizio anno quante giornate possiamo uscire, non a fine stagione, quando è troppo tardi. Ci hanno sequestrato le barche e non sappiamo più cosa fare.”

La portavoce annuncia ora l’intenzione di chiedere un intervento urgente alla Regione Liguria, affinché porti le istanze dei pescatori al tavolo del Ministero: “Chiederemo l’appoggio della Regione perché, purtroppo, a livello nazionale le associazioni di categoria non ci hanno mai tutelato. Noi viviamo di mare e conosciamo solo la fatica del mare. Ma oggi non siamo più considerati, nemmeno come lavoratori usuranti.” Il sindaco Alessandro Mager, che ieri aveva espresso pubblicamente solidarietà ai pescatori, ha ribadito la vicinanza dell’amministrazione e l’intenzione di portare la questione in sede istituzionale, definendo “ingiusto e sproporzionato” il nuovo blocco imposto da Roma.