Vallecrosia, Don Karim lascia la parrocchia di Maria Ausiliatrice: «È faticoso»
Non un addio ma un arrivederci: tornerà il 22 febbraio in occasione del 150° anniversario dall’arrivo dei salesiani nella città
Vallecrosia. «Si interrompe un cammino di relazioni molto belle: è faticoso», con queste parole don Karim ufficializza il suo trasferimento dalla parrocchia di Maria Ausiliatrice di Vallecrosia alla comunità salesiana di Roma “Artemide Zatti”. Una separazione che, seppur dolorosa, sarà un’occasione per il don di «portare avanti il cammino del Signore».
«Di Vallecrosia mi mancherà tutto: la città, la sua bellezza naturale, il mare e soprattutto le relazioni strette con le famiglie, con i ragazzi, gli anziani, i malati, i confratelli e con gli amministratori, sia quelli precedenti che quelli attuali», ha spiegato don Karim, rivelando che, «proprio con questi ultimi si stava organizzando una celebrazione in occasione dei 150 anni dall’arrivo dei salesiani nella città di Vallecrosia».
Una data importante, quella del 10 febbraio del 1876, anno in cui nacque l’opera salesiana che vedrà, nel giorno del suo 150° anniversario, una celebrazione e una commemorazione; mentre qualche giorno dopo e, più precisamente, il 22 febbraio 2026, sarà protagonista di una celebrazione solenne, con la presenza del rettor maggiore dei salesiani don Fabio Attard. Considerato come un papa per i salesiani, l’amministrazione comunale guidata da Fabio Perri gli conferirà, per i 150 dalla venuta di don Bosco a Vallecrosia, anche la cittadinanza onoraria e le chiavi della città. Un evento, dunque, che don Karim non vuole perdere: «Farò di tutto per esserci, sarà un momento molto significativo».
Tanti i messaggi di affetto che la comunità, una volta scoperto il suo trasferimento, ha voluto lasciare a don Karim: c’è chi lo ricorderà per i suoi insegnamenti, chi per la sua simpatia, disponibilità e gentilezza. Eppure, c’è una consapevolezza che sembra accomunare tutti: la distanza non può cancellare i legami.
A tutta la comunità, infatti, don Karim vuole ricordare come la relazione che si è costruita «è fraterna e genuina» e come «vivere la carità e la fraternità è una cosa bella: perché costruisce comunità, famiglia e casa. Credo che quando questo percorso si interrompa-spiega il don- sia faticoso, ma le relazioni rimangono sempre, soprattutto se profonde».
E così i cittadini hanno colto il momento di cambiamento per la parrocchia, per la città e per il don, come l’occasione perfetta per festeggiarlo, ringraziarlo e salutarlo: sabato 13 settembre, infatti, sarà possibile ascoltare la messa celebrata da don Karim e don Simone e in seguito, a partire dalle 19.30, partecipare alla festa di saluto in suo onore. A tutta la comunità don Karim augura «un buon cammino».


