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Sanremo, la commissione sanità sfida Asl1: “Riportare i cesarei nel punto nascite, ci ascolti”

14 settembre 2025 | 17:24
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Sanremo, la commissione sanità sfida Asl1: “Riportare i cesarei nel punto nascite, ci ascolti”

Dopo la porta sbattuta in faccia dai vertici Asl1, il Comune rilancia compatto e bipartisan: “Non vogliamo una sanità che arretra, ma che guarda al futuro”

Sanremo. Dopo la clamorosa chiusura — simbolica e pratica — delle porte da parte dei vertici di Asl1 nella riunione della quinta commissione consiliare dell’8 settembre scorso, il Comune rilancia la battaglia per il futuro del punto nascite dell’ospedale Borea. E lo fa con una presa di posizione formale, netta e bipartisan, che si rivolge non solo all’azienda sanitaria locale ma, implicitamente, anche alla Regione Liguria guidata dal presidente Marco Bucci.

Nel documento firmato da tutti i componenti della commissione sanità, presenti all’unanimità in rappresentanza di ogni forza politica cittadina, si sottolinea come il punto nascite di Sanremo non sia solo un reparto, ma un presidio strategico e un simbolo per migliaia di famiglie del Ponente ligure. Riaperto nel febbraio 2024 dopo un lungo e costoso intervento di ristrutturazione costato milioni di euro, il reparto è stato depotenziato pochi mesi dopo per effetto di una direttiva interna, firmata dal primario Pierluigi Bracco, che da ottobre 2024 ha imposto che tutti i parti cesarei programmati si svolgessero esclusivamente a Imperia.

Una decisione che ha avuto effetti immediati: calo drastico delle nascite a Sanremo, strutture nuove sottoutilizzate, e disagi per l’utenza del distretto sanremese e ventimigliese, che pure rappresenta il 70% della domanda ostetrica della provincia. “Non possiamo condividere le risposte ricevute dai vertici organizzativi Asl1 in V Commissione”, scrivono i consiglieri, “Non vogliamo una sanità che arretra, soprattutto in un settore così delicato come quello della nascita”.

Il documento continua affermando che ripristinare la piena operatività del reparto non è solo una questione tecnica o numerica, ma un impegno politico e civile per garantire prossimità, sicurezza e dignità al percorso nascita. “Un punto nascite non è solo un luogo dove si nasce: è un simbolo di cura, fiducia, comunità. E noi, come istituzioni, vogliamo essere all’altezza di questo simbolo”, scrive la commissione.

Il Comune di Sanremo chiede dunque un’inversione di rotta, una visione nuova, capace di rivedere scelte gestionali che stanno impoverendo il territorio, con la speranza — sempre più esplicita — che da Genova qualcuno cominci ad ascoltare. Perché se la direzione generale dell’Asl1 ha alzato un muro, il messaggio politico è chiaro: il punto nascite del Borea non si tocca. E, anzi, va rilanciato.