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Il tunnel della discordia

18 settembre 2025 | 07:10
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Il tunnel della discordia

Ieri il vertice dell’Amministrazione in previsione del monotematico sul Porto vecchio. Anima per i tre metri, gli altri gruppi della coalizione fanno quadrato sulla soluzione più impattante

Sanremo. Il Porto vecchio torna al centro dei pensieri dell’amministrazione Mager. Non che già non lo fosse, ma ieri pomeriggio la maggioranza del sindaco Alessandro Mager si è riunita per discutere la relazione del rup, l’ingegner Danilo Burastero, che dovrà passare in giunta nei prossimi giorni per la delibera di indirizzo propedeutica alla redazione del progetto esecutivo, e anche in vista del consiglio comunale monotematico chiesto dalle opposizioni, slittato dal 23 settembre a lunedì 6 ottobre.

Nel documento, uno dei punti cardine riguarda la strutturazione del tunnel interrato di via Nino Bixio, opera simbolo del project financing dei Reuben Brothers, arrivato ormai alla fase della conferenza dei servizi, ultimo step prima dell’avvio dei lavori. È stato proprio il tunnel a innescare un’accesa discussione in maggioranza. Da una parte il gruppo Anima, che in aula conta sette consiglieri (su sedici totali della coalizione, escluso il sindaco), schierato con la relazione di Burastero, che fissa l’altezza a tre metri anziché ai cinque del progetto originario. Una soluzione che significherebbe meno invasività, costi ridotti per il concessionario – chiamato in compenso a offrire ulteriori garanzie – e tempi di realizzazione più rapidi.

Dall’altra parte si sono schierati tutti gli altri gruppi della coalizione civica – Sanremo al Centro, Idea, Forum e Partito Democratico. Proprio il Pd si è presentato con una relazione firmata dal segretario cittadino Gianni Salesi, nella quale viene indicata come soluzione ottimale quella del tunnel alto cinque metri, pur ritenendo accettabile anche l’ipotesi ridotta a tre. La linea dei gruppi, sostenuta anche dall’assessore ai Lavori pubblici Massimo Donzella, punta a garantire una vera alternativa viaria a via Roma, capace di reggere anche il traffico pesante in entrambe le corsie di marcia. Alla fine, il confronto si è arenato, imponendo di rinviare ogni decisione alla prossima settimana. Vero è che le ragioni sono valide per entrambe le soluzioni adottabili, si tratta di capire se si vuole accelerare o rischiare uno scavo più impattante ma risolutivo per il traffico cittadino.

Un altro nodo discusso riguarda la collocazione dei pescatori sul lato di Santa Tecla, nell’area che nel progetto originario dello studio Calvi doveva ospitare il mercato del pesce, poi spostato dai Reuben a piazzale Vesco. Qui la giunta Mager punta a mantenere il piazzale della capitaneria a uso pubblico, destinandolo a eventi e funzioni collettive: una linea che raccoglie il consenso di tutta la maggioranza e che sarà inserita nella delibera di indirizzo. Non è più invece un tema di discussione la configurazione del tunnel: uscirà quasi certamente in linea retta nel tratto finale di via Nino Bixio e non più nel sottopasso della Croce Rossa, con l’ingresso all’incrocio di corso Mombello e l’uscita a ridosso dello Zampillo. Una proposta inizialmente avanzata dal Partito Democratico e che, col passare delle settimane, ha raccolto l’appoggio di tutti i gruppi della coalizione.

(In copertina il tratto finale di via Bixio, dove sfocerà il tunnel sotterraneo)