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Accordo Festival, brindano tutti. Ora Rai e Comune facciano società

4 settembre 2025 | 11:08
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Accordo Festival, brindano tutti. Ora Rai e Comune facciano società

Un’estenuante trattativa da cui la giunta Mager ne esce con il portafoglio gonfio di contributi ed eventi ma a tempo determinato. Viale Mazzini in sordina porta casa un risultato storico: il riconoscimento del format

Sanremo. Dopo due giorni di trattative sofferti ma risolti positivamente, l’accordo tra Comune di Sanremo e Rai per l’organizzazione del Festival 2026–2028 (più due anni di opzione) è ormai in cassaforte. L’intesa, annunciata ieri sera al Tg1, segna ufficialmente la conclusione del confronto negoziale, che ha visto in campo le delegazioni di entrambi gli enti e chiude un capitolo delicato ma decisivo. La convenzione verrà messa all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione Rai verosimilmente tra il 16 e il 17 settembre, su proposta dell’amministratore delegato Giampaolo Rossi. Parallelamente il Comune di Sanremo, guidato dal sindaco Alessandro Mager, dovrà formalizzare l’intesa con una delibera di giunta che ratifichi l’operato della commissione di valutazione, entro fine mese o al massimo nelle prime due settimane di ottobre.

Sul fronte sanremese, oggi è il giorno dei brindisi. Il movimento civico Anima, insieme a Mager, Sindoni e Dedali – cioè l’intera componente politica dell’esecutivo (tre dei cinque avvocati che lo compongono) — sottolinea con orgoglio che al Comune andranno 1,5 milioni in più di contributo Rai, più un ulteriore 1 % sui ricavi pubblicitari (attualmente oltre 60 milioni) per un valore aggiuntivo stimato di 600 mila euro. Garantite anche tutele per i giovani di Area Sanremo e, per la prima volta, una manifestazione estiva da creare ex novo. E quel che più conta: un indotto calcolato da agenzie specializzate in circa 250 milioni di euro e migliaia di posti di lavoro.

Ma anche la Rai ha i suoi motivi per esultare. Dopo anni di tentativi, trova – in sordina e con metodo – un riconoscimento formale del format televisivo, creazione ormai legata all’immaginario collettivo ma mai inclusa apertamente nella forma contrattuale. Un traguardo ben più significativo. Per la prima volta, il format del Festival – introdotto da Pippo Baudo – è “concesso” dalla città, pur senza travolgere la titolarità del marchio, che resta di Sanremo. Un risultato che dà alla Rai uno strumento giuridico per difendere il proprio ruolo da protagonista. Non era mai accaduto, nonostante i tentativi portati avanti dai dirigenti di Viale Mazzini a ogni occasione utile. Per dirla con le parole di un ex sindaco col sangue freddo, che ha firmato accordi simili, è un po’ “come avere il marchio Coca‑Cola e dar via la ricetta”.

Non si può comprendere a pieno l’importanza dell’intesa senza un rapido sguardo al passato. Chi ha retto le redini del Comune per un decennio, dal 2014 al 2024, è stato Alberto Biancheri, sindaco più “longevo” della città dal dopoguerra. Sotto la sua guida, la città ha fermato una corsa in discesa iniziata da prima del 2014, consolidando rapporti più forti con Rai e Rai Pubblicità, lavorando principalmente sull’impatto degli eventi collaterali, con il progetto “Tra palco e città”, che sul corrispettivo versato nelle casse del Comune. Anche negli ultimi dieci anni la Rai ha sempre provato a strappare un riconoscimento del proprio format, ma l’argomento è sempre stato “aggirato” dai buoni rapporti che l’ex sindaco ha saputo costruire con i dirigenti Rai che si sono susseguiti durante i suoi due mandati. Una liaison che è stata interrotta bruscamente e involontariamente dal ricorso dei discografici e dalle conseguenti sentenze della giustizia amministrativa, le quali hanno imposto una gara pubblica e quindi una parità di trattamento ed equidistanza verso tutti i potenziali partecipanti.

Se la convenzione è solida adesso, l’obiettivo prefissato del sindaco Mager – questa mattina presente a Palazzo Bellevue già alle 8, nonostante la maratona di ieri iniziata alle 9 e conclusasi alle 20, senza pause —, ora è di trasformarla in qualcosa di duraturo: un partenariato di lungo respiro. Senza obbedire ai ritmi di una singola legislatura, ma guardando a un orizzonte almeno ventennale, come merita un evento che ha segnato la storia, l’identità e l’economia di Sanremo e di tutto il Ponente ligure. Con questa prospettiva, c’è il tempo per discutere di tutto: compreso un necessario sviluppo infrastrutturale che non può più attendere. L’appuntamento con il prossimo Festival di Carlo Conti è all’Ariston: da martedì 24 a sabato 28 febbraio 2026.