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Al vaglio del prefetto il secondo Pad per migranti a Ventimiglia, Di Muro: «Garantirà più ordine»

21 agosto 2025 | 21:00
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Al vaglio del prefetto il secondo Pad per migranti a Ventimiglia, Di Muro: «Garantirà più ordine»

«Avere un posto dove accoglierli, servirà ad evitare accampamenti abusivi e bivacchi improvvisati negli androni di palazzi o altri luoghi pubblici e privati»

Ventimiglia. E’ al vaglio del prefetto di Imperia Antonio Giaccari l’apertura di un secondo “Pad” (punto di assistenza diffuso), questa volta destinato ad accogliere, in modo temporaneo, i migranti uomini che si trovano sul territorio di Ventimiglia nella speranza di poter raggiungere la Francia.

A consegnare la bozza del progetto al rappresentante di governo, stamani, è stato il sindaco Flavio Di Muro che, come richiesto dal prefetto precedente (e ideatore del Pad) Valerio Massimo Romeo, aveva fatto predisporre agli uffici comunali, in collaborazione con la Caritas Intemelia, la progettazione necessaria per allestire il punto di assistenza nella stessa area dove già sorge quello destinato ad accogliere donne e bambini. Struttura, questa, gestita dalla stessa Caritas e sovvenzionata con fondi del governo centrale, unico organismo deputato alla gestione del fenomeno migratorio sul territorio nazionale.

Una formula, quella del Pad, che ha permesso di togliere dalla strada i soggetti più fragili. E, oltre all’aspetto umanitario, sicuramente in primo piano quando si parla di donne e bimbi, il punto di accoglienza ha contribuito in modo importante anche al decoro in città. Ancora di più accadrà con l’apertura del secondo Pad. «Qui abbiamo migranti in transito che non vogliono fermarsi in Italia, ma che restano a Ventimiglia qualche giorno per poi continuare il loro percorso – spiega Di Muro -. Avere un posto dove accoglierli, servirà ad evitare accampamenti abusivi e bivacchi improvvisati negli androni di palazzi o altri luoghi pubblici e privati». Problematica, questa, che rischia di aggravarsi con l’arrivo della stagione autunnale, quando freddo e pioggia spingono i migranti a cercare un rifugio caldo e asciutto.

Il concetto è chiaro e il sindaco lo ribadisce: «Continuo a sostenere la politica degli sgomberi, perché questa serve a dare respiro a un quartiere, quello delle Gianchette, che soffre per la presenza di stranieri accampati nel greto del Roja. Ma se, avendo una struttura dove i migranti potranno dormire qualche notte, posso dare una risposta più incisiva e definitiva ai miei concittadini, allora questa è la strada da percorrere ed è in linea con la politica attuata fino ad oggi dalla mia amministrazione».

Se è vero che la competenza giuridica e gestionale per ciò che riguarda i flussi migratori è in capo esclusivo di Roma, altrettanto vero è che un sindaco deve pensare alla sua città: «Ed è quello che ho fatto in questi mesi – afferma Di Muro – Facendo chiudere gli accessi a tutti quegli edifici, sia pubblici che privati, utilizzati come rifugi». Inoltre, come già per il punto di accoglienza per donne e minori, anche quello per gli uomini sarà controllato dalle forze dell’ordine e avrà orari di apertura e chiusura.

«L’obiettivo è sempre e solo uno – conclude il sindaco – Migliorare la difficile convivenza tra i residenti e le persone migranti».