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La gioia dopo due giorni di tensione. Ai soccorritori gli applausi di tutta Ventimiglia

13 luglio 2025 | 12:00
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La gioia dopo due giorni di tensione. Ai soccorritori gli applausi di tutta Ventimiglia

Il vice comandante provinciale dei vigili del fuoco: «Abbiamo sempre cercato un bambino vivo, e un bambino vivo abbiamo trovato»

Ventimiglia. Le lacrime di gioia, le urla, gli applausi. Gli sguardi felici dei soccorritori, dopo ore di tensione. La consapevolezza di non aver mai mollato. «Abbiamo sempre cercato un bambino vivo, e un bambino vivo abbiamo trovato». E’ in queste parole del vice comandante dei vigili del fuoco di Imperia, ingegnere Alessandro Giribaldi, che si racchiude l’estenuante ricerca del piccolo Allen.

Due giorni che hanno tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia. Poi quelle parole via radio, pronunciate dalla squadra dei volontari della Protezione Civile di Pompeiana: «Lo abbiamo trovato». In pochi istanti la notizia trapela e le tante persone ancora impegnate nella ricerca del bambino di 5 anni, scomparso dal camping “Por La Mar” di Latte, a Ventimiglia, si radunano davanti all’Unità di Crisi Locale dei vigili del fuoco, base delle ricerche.

E’ un carosello di auto, che suonano festanti il clacson. Una festa del popolo, che ai vigili del fuoco grida: «Siete il nostro orgoglio».

Il piccolo viene portato in braccio. Lo raggiunge prima la mamma, che piange e ringrazia tutti. Poi arriva il padre, correndo, e lo raggiunge quando è già in ambulanza, dove il personale sanitario lo sta visitando. Sta bene, ha qualche escoriazione dovuta al passaggio nei rovi. Nei suoi occhi lo stupore di vedere tanta gente che lo chiama e gli urla “Bravo”. Allen ha resistito due giorni, senza acqua e senza cibo. Ora è sommerso dall’abbraccio di un’intera città, di un intero paese, che commosso dice: «E’ il figlio di noi tutti».

Arriva anche il sindaco Flavio Di Muro, mai visto così felice: «Non credevo nel mio mandato di vivere un’emozione così grande», dice ai cronisti. Poi abbraccia Bernard, il papà del bambino, che si scioglie in un pianto liberatorio.

E’ finita così, con un lieto fine in cui molti non credevano più, la storia della scomparsa di Allen a Ventimiglia. Sono ancora diversi i punti da chiarire, dalla testimonianza dell’uomo che dice di esserselo trovato in giardino e di averlo accompagnato per un tratto di strada per poi lasciarlo andare, alla Fiat Uno bianca di proprietà dell’uomo sequestrata ieri dagli investigatori che cercano tracce per comprendere se il piccolo vi sia salito davvero. In ogni caso, il testimone, è scagionato da ogni accusa.

Si temeva il peggio, ma il peggio non è stato. Anzi è stato l’esempio dell’Italia migliore: l’Italia fatta da persone di cuore, semplici cittadini, che hanno dato il loro contributo alle ricerche, affiancando i professionisti. L’Italia dei vigili del fuoco, con tutte le loro squadre specializzate nel salvataggio, del soccorso alpino, della protezione civile. L’Italia di carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, polizia locale e associazioni: come quella nazionale dei carabinieri in congedo, che ha messo in campo l’unità cinofila, degli steward di Ventimiglia e altre ancora.

Coordinati dal prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, giunto a Ventimiglia per parlare con i genitori a cui ha sempre garantito il massimo supporto, i vertici delle forze dell’ordine e delle istituzioni hanno lavorato ininterrottamente perché tutto andasse come doveva andare: far tornare il piccolo Allen al sicuro, tra le braccia di mamma e papà.