Dubbi dei comitati, il Comune difende il progetto Regina Elena: «Ascolto di tutti e istanze accolte»
L’assessore all’Ambiente Ester Moscato, l’agronomo Roberto Garzoglio, e l’architetto Laura di Aichelburg sciolgono i dubbi sollevati dal “Pat”, “Italia nostra” e “Assonanze”
Sanremo. I giardini Regina Elena, per ciò che concerne il patrimonio verde e arboreo, rappresentano uno dei fiori all’occhiello della città. Per questo motivo, il progetto di riqualificazione degli stessi – opera per la quale sono stati stanziati 468.715,51 € dei fondi del Pnrr – è un tema che sta molto a cuore a tutti i cittadini, ed è spesso oggetto di dibattiti inerenti al futuro degli alberi presenti nel loro comprensorio. Risale solamente a venerdì scorso, infatti, l’ultimo incontro organizzato dai comitati “Pat”, “Italia nostra Sanremo-Taggia”, e dall’associazione culturale “Assonanze” riguardo ad alcune perplessità da loro riscontrate nel progetto di variante dei giardini, riguardanti in particolar modo le perizie effettuate sugli alberi, e l’area denominata Belvedere 4. I comitati, a tal proposito, si interrogano sul futuro degli otto alberi che si trovano all’interno della zona interessata.
«Noi abbiamo sempre ascoltato le associazioni, e abbiamo fatto degli incontri nei quali le abbiamo coinvolte anche alla presenza del sindaco.» spiega l’assessore all’Ambiente Ester Moscato, «Abbiamo ascoltato anche altre realtà, ovviamente, come quelle delle persone che vivono la zona, e a me piace essere molto costruttiva quando si tratta di realizzare nuovi progetti, perché è giusto puntare sempre al miglioramento. A mio avviso, quello riguardante i giardini Regina Elena è un gran bel progetto.»
«Come tutti gli alberi di Sanremo, anche quelli presenti nei giardini Regina Elena sono soggetti a ricontrolli tecnici prescritti da professionisti abilitati. Per questo motivo, le perizie si rendono necessarie solo quando ci sono casi specifici o problemi di sicurezza, evitando di effettuarle su essenze arboree che sono costantemente e precisamente controllate.», afferma l’agronomo Roberto Garzoglio in risposta ai dubbi espressi dalle associazioni. Nel corso dell’incontro avvenuto la scorsa settimana, infatti, tra le altre cose, i comitati hanno affrontato anche il tema della trasparenza che riguarda l’accesso alle perizie. Ombretta Di Baldassare, rappresentante dell’associazione culturale “Assonanze”, smentisce categoricamente di aver mai fatto riferimento a delle presunte “perizie accomodate” da parte del Comune. Affermazioni che, invece, le sono state erroneamente attribuite da altre testate. L’avvocato, durante il suo intervento, ha espresso il suo parere riguardo ai controlli che vengono fatti dal Comune sulle perizie, nei casi in cui un privato richiede l’abbattimento di un albero.
«Nella zona dell’aiuola spartitraffico senatore Ernesto Marsaglia vi sono degli alberi che presentano il portamento modificato e uno stato fisiologico non ideale per la loro specie.», prosegue l’esperto, «Tuttavia, attualmente non sono stati riscontrati problemi di instabilità, motivo per il quale sono stati conservati tutti. Solamente uno di essi è stato consolidato (legato, ndr), perché lì nei paraggi è stata trasferita la fontana che prima si trovava nella parte di fronte, senza che l’apparato radicale dell’albero subisse alcun danno. Per motivi di sicurezza, sebbene l’albero – un Pinus pinea con portamento gravemente modificato – si trovi ad almeno 5m dal basamento della fontana, è stato prescritto un consolidamento dinamico al fine di prevenire probabili rotture, e a fine lavori verrà effettuata anche una prova di trazione per accertarne la sicurezza. Tutti gli alberi presenti in questa zona, dunque, mantengono la valutazione di stabilità, come da analisi tecniche già esistenti.»
«Relativamente alla zona Belvedere 1 – aggiunge il dottor Garzoglio – tutti gli alberi saranno conservati con prescrizioni, a eccezione di un Pinus halepensis che verrà rimosso per motivi di sicurezza: lo stato fisiologico degli alberi presenti e il terreno di dimora verranno migliorati tramite l’eliminazione precisa e manuale dell’asfalto presente, senza danneggiare minimamente gli apparati radicali superficiali e apportando sostanza organica, biostimolanti e macro/microelementi idonei al caso.»
«Per quanto riguarda la zona vera e propria del Belvedere 4, invece, vi è un progetto di riqualificazione dell’area.», dichiara l’architetto Laura di Aichelburg, «Lo scopo principale è quello di creare un marciapiede, affinché i pedoni possano, in sicurezza, percorrere il tratto che va dalla Madonna della costa ai giardini Regina Elena. A oggi, infatti, c’è solamente un pezzo di marciapiede, che poi si interrompe in corrispondenza del monumento a don Orione. Si tratta, dunque, di ricreare un collegamento, e di recuperare e mantenere i posti auto già esistenti. Questo comporta, inevitabilmente, una riprogettazione della zona che prevede, viste le considerazioni dell’agronomo sulle piante ivi presenti, l’abbattimento delle stesse, nelle quali sono state riscontrate delle sintomatologie e uno stato di salute non ottimale. È prevista, in seguito, la piantumazione di specie autoctone in grado, nell’arco di pochi anni, di ricreare una zona fruibile e godibile da cittadini e turisti.»
«Attualmente, i pedoni si trovano a camminare in una vera e propria cunetta che limita la carreggiata viaria, quando transitano in quella zona. L’amministrazione comunale ha così deciso, giustamente, di procedere alla riqualificazione dell’area per renderla agibile e ordinata per i fruitori, dando l’incarico all’architetto progettista Ester Bongioanni che, in maniera corretta, ha scelto di progettare un marciapiede continuo e un’aiuola dimensionata ai nuovi trapianti di alberi d’alto fusto, in modo da garantire la sicurezza dei cittadini.», prosegue il dottor Garzoglio, «Con l’intento di riqualificare quell’area, però, le piante attualmente presenti, che non sono secolari e hanno un portamento gravemente alterato, devono essere, purtroppo e necessariamente, rimosse. Uno dei Pinus halepensis dell’area in oggetto, tra l’altro, presenta un’iperplasia molto estesa sul fusto principale che mette a rischio la stabilità statica della parte di chioma soprastante pesante circa 45-50 q: l’albero è posizionato a lato della via carrabile e in prossimità dei parcheggi auto, rendendo l’area sottostante estremamente vulnerabile, con un livello di rischio elevato. Gli altri alberi dell’area, invece, sebbene non presentino problemi di instabilità, sono deformati dai tagli; non hanno più la chioma corrispondente al portamento naturale della specie, e uno di essi, a causa delle lesioni accidentali provocate da chi parcheggia, ha corteccia del fusto mancante per varie parti di fusto. Nessuno di essi, dunque, presentando uno stato fisiologico e portamentale precario, ha un’aspettativa di vita elevata. Per questo motivo, a parte una delle Ceratonia siliqua, tutti gli altri verranno rimossi e sostituiti da nuove essenze, con alberi d’alto fusto idonei al sito, con una prospettiva di vita minima che si avvicinerà almeno a un secolo, se il progetto deciso dall’amministrazione comunale di Sanremo sarà attuato.»
L’agronomo Roberto Garzoglio, infine, conclude affermando quanto segue: «Ogni albero ha un suo portamento naturale specifico che deve essere assolutamente rispettato nel tempo. Se questo, per svariati motivi, viene alterato, per prima cosa, l’albero perde la sua funzione dimensionata ai danni a esso provocati, e in secondo luogo, prima o poi di questa alterazione se ne pagano le conseguenze, con rotture di branche e/o rami, scodellamenti, e danni gravi a persone e/o cose, come verificatosi recentemente a Genova, a Sanremo, a Bordighera, a Ventimiglia e innumerevoli altre località della nostra penisola. Per questo vi sono casi in cui, anche se un albero non presenta problemi immediati di instabilità, deve essere valutato approfonditamente il suo stato fisiologico e tecnico generale nella sua totalità, oltre alla specifica situazione della sua zona di dimora con relativa valutazione del livello di rischio per la sicurezza dei cittadini. In ogni caso, a ogni abbattimento corrispondono sempre una o più sostituzioni, con l’intento di mantenere inalterato il patrimonio arboreo della città di Sanremo, con l’immenso valore di una prospettiva di vita futura per i nuovi alberi che si aggirerà intorno al secolo, a seconda delle specie individuate. Ovviamente, per gli alberi monumentali il discorso è diverso, in quanto la conservazione è d’obbligo anche a costo, tra gli altri interventi, di provvedere alla circoscrizione dell’area a protezione della sicurezza dei cittadini. Naturalmente, l’argomento della gestione del verde urbano e della salvaguardia/conservazione degli alberi monumentali di cui mi occupo costantemente in Riviera Ligure e Costa Azzurra da svariati decenni, è molto complesso, e richiede molti approfondimenti che non possono essere riassunti in poche righe. È certo che, noi professionisti del settore, dobbiamo analizzare tutte le problematiche e prevedere i possibili rischi per l’incolumità pubblica, garantendo alle nuove generazioni un patrimonio arboreo qualitativo, sicuro, esteticamente importante, e con funzioni ambientali di pregio, nel rispetto delle specifiche esigenze, spazi e tecniche per le singole specie dettate dall’arboricoltura».




