Struttura complessa di Ginecologia, Bracco verso l’uscita: in arrivo un nuovo primario
Scade oggi il concorso pubblico indetto da Asl1. Al nuovo direttore il compito di salvaguardare il punto nascite di Sanremo
Imperia-Sanremo. Scade oggi, domenica 23 giugno, alle ore 12, il concorso pubblico indetto dall’Asl1 Imperiese per individuare il nuovo primario della struttura complessa di Ginecologia e ostetricia. Si chiude così l’era del dottor Pierluigi Bracco, in carica dal 2020 fino al prossimo 27 novembre, quando compirà 70 anni. Un passaggio che arriva in uno dei momenti più critici per la gestione del reparto fondato su due punti nascite provinciali: a Imperia e a Sanremo, quest’ultimo riaperto a febbraio dello scorso anno.
La partenza di Bracco – docente universitario e figura chiave della sanità pubblica locale -, apre non solo un vuoto di direzione, ma anche un problema organizzativo: per mantenere in vita la struttura complessa, è necessaria la presenza di almeno sei medici ginecologi strutturati. La soglia oggi è a rischio. L’attuale equipe in servizio all’ospedale di Imperia comprende lo stesso Bracco, affiancato dai medici Ilaria Erasmo, Oriana Marrucci, Paolo Meloni, Mariangela Motzo ed Erica Pacella. Con l’uscita del direttore (già in età pensionabile da qualche anno), il numero minimo richiesto verrebbe a mancare, mettendo a rischio la tenuta dell’intera struttura. La situazione è ancora più grave se si guarda alla Città dei fiori, dove, di fatto, è rimasto in servizio un solo ginecologo Asl: il dottor Paolo Meloni, che opera anche nel capoluogo.
Tra le questioni più impellenti che il nuovo direttore di Ginecologia ostetricia si troverà ad affrontare c’è la sopravvivenza delle sale parto dell’ospedale Borea di Sanremo, alle prese con un netto calo delle performance dovuto in larga parte alla circolare interna firmata dallo stesso Bracco nell’ottobre 2024, con cui si dispone il trasferimento di tutti i cesarei programmati presso l’ospedale del capoluogo. Una decisione contestatissima. Venerdì, il consiglio comunale matuziano ha alzato la voce, votando all’unanimità un ordine del giorno che chiede il ripristino dei parti programmati a Sanremo e un confronto immediato con la direzione dell’azienda sanitaria. La direttrice generale di Asl1, Maria Elena Galbusera, ha già riconosciuto la gravissima carenza di personale strutturato, evidenziando che oggi l’organico in pianta stabile è a malapena sufficiente per gestire un solo punto nascite su tutto il territorio provinciale. La questione è finita tra le mani del presidente della Regione, Marco Bucci, in visita istituzionale a Sanremo giovedì. Lo scenario plausibile è che nel 2026 la giunta di cui fa parte l’assessore regionale Massimo Nicolò venga messa nelle condizioni di dover scegliere quale dei due reparti mantenere in vita. A oggi, i numeri delle nascite giocano contro quello di Sanremo.
In parallelo al bando per il nuovo primario, è in corso anche un concorso pubblico per l’assunzione di cinque medici ginecologi a tempo indeterminato e a rapporto esclusivo con Asl1. Le prove orali si sono svolte nei mesi scorsi, mentre quelle pratiche, già fissate, vedono continuare solo quattro candidati. Con l’uscita di Bracco, il destino dell’intera struttura complessa e dei due punti nascite provinciali entra in una fase decisiva. Serve una nuova guida, ma soprattutto serve un piano concreto di rafforzamento e riorganizzazione dell’organico. Solo così si potrà evitare che a Sanremo cali definitivamente il sipario su un servizio essenziale per il quale tanto si è speso, in termini di soldi pubblici, e molto si combattuto. Ma a quanto pare non ancora abbastanza.
I dati. Stando ai termini del bando di concorso per l’individuazione del nuovo direttore di struttura complessa, nel 2024 Ostetricia e ginecologia di Asl1 ha registrato ricoveri ordinari di 1.216 pazienti, con un’incidenza significativa di parti vaginali senza complicanze, che da soli hanno rappresentato quasi 470 casi, seguiti da circa 230 parti cesarei privi di criticità. Importante anche il numero di interventi chirurgici su utero e annessi non oncologici, che si sono attestati intorno ai 170, mentre sono stati oltre 80 i ricoveri legati a parti vaginali o diagnosi preparto con complicanze.
Sul fronte dei ricoveri diurni, ne sono stati contabilizzati 615, concentrati in particolare su interruzioni volontarie di gravidanza senza necessità di dilatazione e raschiamento, che hanno superato le 230 unità. Significativo anche il numero di interventi ginecologici di minore complessità e l’attività legata a diagnosi preparto complicate, con decine di casi gestiti in regime di day hospital. L’attività ambulatoriale, infine, ha superato le 4.900 prestazioni. Le visite ostetrico-ginecologiche si sono attestate sopra quota 900, così come le ecografie, mentre le prime visite hanno sfiorato le mille unità. Tra le procedure diagnostiche, le biopsie hanno superato quota 470 e i test di laboratorio, in particolare quelli microbiologici, sono stati più di 800.
(In copertina, a destra il dottor Pierluigi Bracco. A sinistra in alto l’inaugurazione delle nuove sale parto del Borea)







