Scajola sul ponte dell’Argentina: “Un’opera d’arte. Prima di demolirlo, garantire il passaggio delle bici”
Il presidente della Provincia interviene sul caso della ciclabile interrotta: “Serve buon senso, tuteliamo sicurezza e patrimonio”
Imperia. Nel pieno della polemica sulla passerella mai realizzata e la ciclabile interrotta tra Arma di Taggia e Riva Ligure, le parole di Claudio Scajola arrivano come un dito nella piaga. Il presidente della Provincia di Imperia, intervenuto questa mattina sul tema, non ha usato toni polemici, ma ha lanciato messaggi chiari. E pungenti. “Non sono un tecnico, sono uno di buon senso”, – ha detto Scajola, affrontando con franchezza la questione del ponte sull’Argentina, al centro del dibattito -. “Il ponte di Taggia è un ponte bellissimo, è un’opera d’arte, è un’opera storica”. Un patrimonio, dunque, che secondo il sindaco di Imperia merita una valutazione attenta prima di essere demolito.
“Abbiamo sufficientemente valutato se può essere mantenuto garantendo la sicurezza contro le alluvioni?”, si è chiesto, evidenziando come la priorità dell’assessore regionale Giampedrone sia giustamente quella della sicurezza, ma che questa debba trovare un equilibrio con la tutela del valore storico dell’infrastruttura: “Bisogna cercare di coniugare la sicurezza anche con il mantenimento del patrimonio nostro storico”. Secondo quanto riferito da Scajola, l’assessore si è detto disponibile ad approfondire ancora il dossier. “Vuol dire che se non si potrà, il ponte dovrà essere demolito. Però – ha concluso – credo che prima di interrompere la ciclabile facciamo qualche cosa affinché comunque con le bici si possa passare”.
Un richiamo forte, arrivato a pochi giorni dall’incontro previsto mercoledì tra Amaie Energia, i sindaci coinvolti dallo stop e la Regione Liguria. Un faccia a faccia al quale la società multiservizi, proprietaria della ciclabile, potrebbe arrivare preannunciando la richiesta di risarcimento danni per il mancato rispetto del protocollo d’intesa del 2021. Intanto, sulla costa, il flusso dei ciclisti resta spezzato, e la stagione turistica rischia di pagarne il conto.




