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Santo Stefano al Mare, biciclette parcheggiate in chiesa: la protesta del parroco

10 giugno 2025 | 09:50
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Santo Stefano al Mare, biciclette parcheggiate in chiesa: la protesta del parroco

Monsignor Toffani: «Turismo di qualità? Serve rispetto». Polemica sui ciclisti maleducati durante la messa di Pentecoste e non solo

Santo Stefano al Mare. Si fa un gran parlare di rispetto per i ciclisti, soprattutto in questi giorni in cui la ciclabile torna al centro dell’attenzione. Ma che rispetto hanno, a volte, i ciclisti per gli altri? Durante la solennità di Pentecoste, alcune biciclette sono state parcheggiate non solo sul sagrato ma direttamente dentro la chiesa. Un gesto che ha indignato i fedeli e riportato al centro del dibattito il delicato equilibrio tra accoglienza turistica e decoro degli spazi pubblici e religiosi.

A denunciare l’episodio è stato Monsignor Umberto Toffani, che da tempo si batte contro l’uso indiscriminato della piazza antistante la parrocchia come deposito per bici. «Se vuoi un turismo di qualità – ha scritto sui social – non rispondere al male con gesti di maleducazione. Un poco di rispetto, per chi non ha rispetto. Preciso che non ho competenza né conflitti sulla piazza, a meno che non ostruiscano gli ingressi che sono anche sicurezza e vie di fuga in caso di emergenza».

Le immagini pubblicate dal sacerdote mostrano biciclette ovunque: sui gradini, appoggiate ai muri, davanti all’ingresso. E adesso anche oltre la soglia. C’è chi parla di esasperazione, chi invece chiede misure concrete: controlli, cartelli, divieti. Ma quest’ultima soluzione si scontra con i vincoli della Soprintendenza, che non consente modifiche visibili sulla facciata storica dell’edificio.

L’amministrazione comunale ha provato a tendere una mano, proponendo l’installazione di rastrelliere nella piazza, ma l’accordo con la parrocchia ancora non c’è. Intanto il problema resta.Da una parte chi difende un turismo “libero” e informale, dall’altra chi invoca regole più ferme. In mezzo, un parroco che, con amarezza, ricorda: «Le biciclette hanno le ruote, si possono spostare. I cartelli, no». Ma forse, come dice don Toffani, tutto comincia dalla buona educazione, non da una delibera.

«Non rubare» è il settimo dei dieci comandamenti, e forse i proprietari più cattolici delle biciclette temono che almeno quello venga rispettato. Ma il comandamento sul rispetto degli altri… che numero ha?