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Referendum 2025, gli scrutini non cambiano nulla: Ponente maglia nera

10 giugno 2025 | 10:07
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Referendum 2025, gli scrutini non cambiano nulla: Ponente maglia nera

L’unico quesito con un consenso meno schiacciante è stato quello sulla cittadinanza italiana

Imperia. I cittadini della provincia si sono espressi sui cinque quesiti referendari della tornata 2025, ma l’ampio consenso registrato nelle urne non sarà sufficiente a produrre effetti: a Ponente come su scala nazionale, nessuno dei referendum ha infatti raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto. L’affluenza si è fermata intorno al 24% in tutti i casi, rendendo di fatto nulle le consultazioni.

Per il quesito sul reintegro in caso di licenziamento illegittimo, hanno votato 38.114 elettori su 157.674. I voti favorevoli sono stati 32.352, pari all’87,22%, mentre i contrari 4.742, il 12,78%. Le schede nulle sono state 297, le bianche 723. Dato simile per il secondo quesito, relativo ai limiti dell’indennità nei casi di licenziamento: 38.102 votanti, con 31.666 “Sì” (85,42%) e 5.404 “No” (14,58%), oltre a 314 schede nulle e 718 bianche.

Il terzo referendum, sulla tutela dei contratti a termine, ha visto 38.100 votanti. Il “Sì” ha prevalso con 32.174 voti (86,96%) contro 4.823 “No” (13,04%). Le schede nulle sono state 311, le bianche 792. Anche per il quarto quesito, sulla responsabilità per infortuni sul lavoro, la partecipazione è rimasta simile: 38.137 votanti, con 31.752 favorevoli (85,48%) e 5.392 contrari (14,52%), 305 schede nulle e 688 bianche.

L’unico quesito con un consenso meno schiacciante è stato quello sulla cittadinanza italiana. Hanno votato 38.051 persone, con 22.993 voti a favore (61,87%) e 14.168 contrari (38,13%). Le schede nulle sono state 275, le bianche 615.

Il dato complessivo fotografa una consultazione dominata dall’astensione. Nonostante la netta prevalenza del “Sì” in tutti i quesiti, l’affluenza bassa – sempre sotto il 25% – ha vanificato l’esito dei referendum. Resta quindi solo il valore simbolico del risultato: una larga parte di coloro che si sono recati alle urne ha espresso con convinzione la propria volontà, ma la maggioranza assoluta dell’elettorato ha scelto di non partecipare. Una scelta che, di fatto, ha determinato l’invalidità delle consultazioni.