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Punto nascite a Sanremo, Bucci rassicura ma con riserva: «Rimarrà se ci sono i parti»

19 giugno 2025 | 17:54
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Punto nascite a Sanremo, Bucci rassicura ma con riserva: «Rimarrà se ci sono i parti»

Il presidente della Regione in tour a Ponente risponde sul caso dei cesari dirottati dal Borea a Imperia. Domani l’ordine del giorno bipartisan in Consiglio

Sanremo. La Regione intende davvero salvaguardare il punto nascite dell’ospedale Borea? La risposta del presidente Marco Bucci, oggi in visita a Sanremo, è tanto chiara quanto condizionata: «Sì, finché ci sono i parti». A meno di 24 ore dalla seduta del consiglio comunale che discuterà l’ordine del giorno presentato dal consigliere di minoranza Antonino Consiglio (Fratelli d’Italia), e già condiviso da tutti i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, il presidente della Regione ha toccato il tema della gestione delle nascite nel Ponente ligure. Lo ha fatto nel corso di un punto stampa a Palazzo Bellevue, seduto accanto al sindaco Alessandro Mager e al presidente della Provincia Claudio Scajola, promotore della visita.

«Bisogna guardare al totale dei parti – ha detto Bucci –. Proprio oggi ho incontrato il project manager (il presidente si riferisce al commissario Silvio Falco, ndr), che sta curando l’iter per l’ospedale unico di Taggia. Sarà un momento di grande riorganizzazione che, anche se oggi non c’è ancora nulla, prima o poi arriverà. Rispetto a Sanremo, bisogna distinguere i parti naturali dai cesarei. Non mi è giunta ancora nessuna voce che il punto nascite di Sanremo debba essere chiuso». Insomma, non una chiusura imminente, ma il rischio potrebbe materializzarsi se si scendesse sotto la soglia critica dei 500 parti l’anno. Un’ipotesi favorita dalla direttiva interna firmata dall’Asl1 nell’ottobre 2024, che ha cambiato profondamente l’operatività del punto nascite matuziano: i cesarei programmati, che fino ad allora venivano regolarmente eseguiti anche al Borea, sono stati centralizzati sull’ospedale di Imperia. Da quel momento a Sanremo si effettuano solo parti naturali e cesarei in urgenza.

La posizione di Bucci ricalca quanto affermato lo scorso 3 giugno dalla direttrice generale di Asl1, Maria Elena Galbusera, in un’intervista a Riviera24.it: «Il numero dei punti nascite è definito nel piano socio-sanitario di Regione Liguria e non vi sono su quello di Sanremo previsioni di chiusura a breve termine». Galbusera aveva però anche spiegato che l’equipe medica dell’ospedale di Imperia, fino a inizio 2024 unico punto nascite operativo per l’Asl1, era già nel 2023 in difficoltà nel garantire la piena copertura dei turni. Domani il tema tornerà dunque tra i banchi del consiglio comunale sanremese, con l’intento di sollevare ufficialmente la questione. A farsi portavoce sarà Antonino Consiglio, capogruppo di Fratelli d’Italia, lo stesso partito che nel 2023 – insieme a Lega e Forza Italia, e all’Amministrazione dell’ex sindaco Alberto Biancheri – aveva guidato le proteste per il ritorno delle nascite al Borea, dopo il trasferimento forzato a Imperia deciso durante la pandemia. Uno spostamento del reparto condizionato all’emergenza Covid, diventato definitivo fino alla riapertura nelle nuove sale parto ristrutturate della Città dei fiori.

Ad ascoltare, si vedrà se in sala o a distanza, saranno figure chiave della giunta regionale, tra cui l’assessore al Turismo Luca Lombardi – che nel 2023 fu tra i protagonisti del fronte bipartisan in difesa del punto nascite – e Massimo Nicolò, attuale vertice della sanità ligure e figura tecnica di riferimento per FdI. Sarà lui, in ultima istanza, a pronunciarsi sul futuro del presidio ostetrico di Sanremo.

(In copertina, a sinistra Nicolò, poi Lombardi e Consiglio. Sotto un’immagine di Bucci, Mager e Scajola oggi a Sanremo)