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Presunta ineleggibilità di Scajola, il consigliere Zarbano fa chiarezza

11 giugno 2025 | 07:39
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Presunta ineleggibilità di Scajola, il consigliere Zarbano fa chiarezza

«Non si tratta di una battaglia personale o politica, ma di tutela della legalità»

Imperia. «Già durante la campagna elettorale del 2023 – spiega Zarbano – era emersa una questione delicata: la concentrazione, in capo alla stessa persona, delle cariche di candidato sindaco, commissario dell’ATO Idrico e successivamente sindaco. Una promiscuità di ruoli che solleva dubbi legittimi sulla compatibilità tra le due funzioni principali: sindaco e commissario dell’ATO Idrico. Durante il primo consiglio comunale, fu sollevata ufficialmente la questione di incompatibilità. Come previsto dalla legge sugli Enti Locali, si chiesero chiarimenti formali. Nessuna risposta concreta fu fornita. Si procedette allora con una richiesta ufficiale via pec, strumento che impone per legge una risposta entro 10 giorni. Anche in questo caso, l’amministrazione rimase in silenzio. Quando chi governa non risponde, chi è all’opposizione ha il dovere di agire per conto dei cittadini».

A dichiararlo è il consigliere comunale Luciano Zarbano, che fa chiarezza sul ricorso presentato in merito alla presunta ineleggibilità del sindaco di Imperia Claudio Scajola, evidenziando i passaggi che hanno portato alla decisione di rivolgersi al giudice per ottenere una verifica formale.

«Per questo motivo ci siamo rivolti a un giudice: per sapere con certezza se la nomina a commissario ATO fosse compatibile con l’elezione a sindaco – aggiunge il consigliere -. Va ricordato che il commissario dell’ATO Idrico è una figura con poteri importanti: può influire direttamente sulle tariffe dell’acqua. Inoltre il principio di par condicio tra i candidati impone che nessuno possa detenere incarichi con rilevanza diretta su temi così sensibili durante una competizione elettorale. In aggiunta, la modalità stessa della nomina a commissario appare discutibile: l’ente competente a gestire l’ATO è la Provincia di Imperia, e la nomina a commissario è prevista solo in caso di inadempienza da parte della Provincia. Nel caso specifico, si è verificato un paradosso istituzionale: il presidente della Provincia è stato nominato commissario per sostituire formalmente l’ente che presiede. Una distorsione del sistema che mina la credibilità dell’intera procedura e delle scelte operate, come le nuove tariffazioni delle bollette dell’acqua».

«È evidente che non si tratta di una battaglia personale o politica, ma di tutela della legalità – conclude -. Chi amministra deve essere il primo a rispettare le regole. Non possiamo permetterci minimamente il dubbio che sia le tariffe dell’acqua (comprese le bollette retroattive) sia l’elezione siano viziate da incompatibilità mai chiarite. I cittadini meritano risposte, non silenzi».