Ciclabile spezzata e caos sicurezza: Conio e Giuffra corrono ai ripari, parte il piano anti-Aurelia
Dopo il reportage di Riviera24, i sindaci rafforzano le misure per evitare che i ciclisti imbocchino la statale. A Taggia rimossi i cartelli informativi. Ora è il nuovo capolinea del tratto a Ponente
Taggia-Riva. A meno di 24 ore dal nostro reportage che ha documentato ieri le criticità esplose con la chiusura del ponte ciclopedonale sull’Argentina, qualcosa si muove. E lo fa finalmente in maniera coordinata. Questa mattina, i sindaci di Taggia e Riva Ligure – Mario Conio e Giorgio Giuffra – si sono ritrovati fianco a fianco per un sopralluogo lungo i tratti più critici della viabilità “alternativa”, costretti dalla realtà a rivedere le rispettive strategie. L’obiettivo: impedire che la pista ciclabile interrotta si trasformi in un trampolino verso l’Aurelia, dove ieri si sono viste scene da incubo: cicloturisti affiancati dai camion betoniera, monopattini a bordo carreggiata sorpassati a un soffio da auto e scooter, e attraversamenti da brividi.
Se fino a ieri il Comune di Taggia aveva tentato di gestire la situazione allestendo in fretta e furia una cartellonistica “di emergenza” – anche in inglese – per convogliare i ciclisti verso Riva Ligure attraverso l’Aurelia, oggi quella soluzione provvisoria che, nei fatti, ha contribuito ad aumentare il rischio, specie per chi ignaro o poco esperto si è trovato catapultato in mezzo al traffico, è stata abbandonata. Al termine del sopralluogo con i tecnici di Amaie Energia – la società pubblica partecipata proprietaria della ciclabile –, il sindaco Conio ha disposto la rimozione dei cartelli informativi e l’installazione di nuove barriere fisiche. In particolare, è stato sbarrato l’accesso alla ciclabile all’altezza del primo attraversamento pedonale che si incontra in uscita dalla galleria, provenendo da Sanremo. Il messaggio è ora inequivocabile: l’Aurelia non è percorribile da chi non è ciclista esperto. Lo era anche ieri, ma ora è più chiaro.
Dal lato opposto, il collega Giuffra – da subito contrario a qualsiasi deviazione sulla statale – ha rilanciato rafforzando ulteriormente le misure già in campo. Dopo il caos segnalato alla pensilina della Riviera Trasporti, dove ieri si sono creati pericolosi ingorghi tra bici e utenti in attesa del bus, il Comune di Riva ha predisposto nuove chiusure della pista. Adesso è sbarrato anche l’accesso in quel punto e fino all’altezza dell’attraversamento pedonale semaforizzato che incrocia il lungomare. Una scelta chiara: rendere fisicamente impossibile ai ciclisti di “sbucare” sull’Aurelia, obbligando di fatto chi percorre la pista a tornare indietro.
Le nuove misure segnano un punto di svolta: dopo giorni di scollamento e polemiche, i due sindaci si muovono finalmente in sincronia, provando a mettere una toppa a una situazione che resta tutt’altro che risolta. Nell’impossibilità di creare percorsi alternativi strutturati, la comunicazione – pur migliorata – resta frammentaria e andrà potenziata in vista dell’arrivo del pienone estivo.
Le interviste ai sindaci.
Sindaco Conio, dopo le tensioni e i disagi del primo giorno di chiusura della pista ciclabile, oggi un nuovo sopralluogo con il collega di Riva Ligure, Giorgio Giuffra? «Sì, con Giorgio ci siamo confrontati per fare il punto della situazione. Abbiamo preso atto della potenziale confusione che si stava creando tra i cittadini e gli utenti della pista ciclabile. Per questo, in accordo con Amaie Energia – ricordiamo che la pista non è una nostra infrastruttura comunale – abbiamo condiviso la necessità di interrompere il tracciato nei punti in cui l’interferenza con la viabilità fosse più probabile. Abbiamo optato per una chiusura a poche centinaia di metri dall’uscita della galleria, così da evitare ulteriori fraintendimenti. Anche stamattina, con il sindaco Giuffra e i tecnici di Amaie, abbiamo effettuato un sopralluogo proprio sul posto, per accertarci che le modifiche fossero chiare e correttamente comunicate».
Qual è la raccomandazione per gli utenti? «Invitiamo tutti a utilizzare soltanto i tratti di pista agibili. Sottolineo in particolare il tratto da Ospedaletti ad Arma, che ha una bellezza davvero impareggiabile. Consigliamo di godersi questi tratti in sicurezza, senza tentare di raggiungere quelli oggi chiusi. Pur essendo tecnicamente consentito, sconsigliamo fortemente a famiglie e utenti non adeguatamente attrezzati di percorrere la via Aurelia, che in questo momento presenta criticità importanti. Ribadisco: l’intervento di demolizione e ricostruzione del ponte è fondamentale, ed è importante che si porti avanti senza ulteriori ostacoli».
Sindaco Giuffra, il ponte sulla ciclabile è ufficialmente chiuso da ieri e l’interruzione della pista durerà 11 mesi. Cosa succede ora? «Succede che lavoriamo ogni giorno per affrontare un problema complesso, inevitabilmente sorto con la chiusura del ponte. Parliamo di una struttura che non garantiva più la sicurezza rispetto al rischio idrogeologico: il suo abbattimento e la successiva ricostruzione si sono resi necessari. I tempi non sono stati favorevoli, ma è giusto dire le cose come stanno: la pista ciclabile è interrotta».
«Per i prossimi undici mesi dovremo convivere con questa realtà. È una situazione che in passato abbiamo già visto, ad esempio a San Lorenzo, dove per mesi il tracciato è rimasto chiuso. È importante affrontarla con senso di responsabilità: non è il momento delle polemiche né dello scaricabarile. I sindaci devono metterci la faccia, soprattutto nei momenti difficili. Non sono qui per cercare colpe. Preferisco guardare alla luna, non al dito. Dobbiamo concentrarci su cosa sarà tra undici mesi. Lavoreremo con tutti gli enti coinvolti per trovare soluzioni. Speriamo che le arginature, dal ponte della ciclabile fino a quello sulla via Aurelia, possano essere completate entro ottobre. Questo permetterebbe un raccordo, un bypass di sicurezza, e la piena ripresa della ciclabile tra Ospedaletti e Imperia».
Parlava della tempistica delle arginature…«Sì, purtroppo ci sono stati dei ritardi. Bisogna comprendere le motivazioni tecniche alla base di questi slittamenti. L’abbattimento del ponte è stato posticipato più volte, ma a un certo punto non c’erano alternative. Per non perdere i fondi Pnrr, il cronoprogramma stabilito da Regione Liguria andava rispettato. Faremo tutte le pressioni possibili per avere la conclusione degli argini il prima possibile. Solo allora potremo pensare a un percorso alternativo davvero sicuro». Al momento, però, sull’Aurelia nel territorio comunale di Riva Ligure non si passa… «Mi sembra che la decisione presa oggi anche dal sindaco Conio, di chiudere formalmente la ciclabile e dichiararla interrotta alla fine dei tratti di competenza, sia stata una scelta di buon senso. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro: non possiamo garantire la sicurezza di chi si avventura sull’Aurelia, soprattutto per i soggetti più fragili. Dispiace anche per i lavoratori che usavano la ciclabile come mezzo di collegamento quotidiano. Oltre al valore turistico, la pista ha un forte valore sociale. Ci amareggia non essere riusciti a trovare una soluzione capace di “salvare capra e cavoli”. Oggi dobbiamo accettare che l’Aurelia possa essere usata solo dai ciclisti esperti. Non è una strada adatta a chi pedala per hobby o svago».
Nonostante la stagione turistica alle porte, non si poteva rimandare? «Purtroppo no. Anche se il momento è scomodo, lo sforzo era necessario. La verità va detta chiaramente: la pista è interrotta. Dobbiamo trasformare il disagio in opportunità. Chi arriva da Imperia potrà scoprire il nostro lungomare. La nostra ciclabile passa dietro il centro abitato: vogliamo intercettare quei flussi turistici, renderci accoglienti, migliorare la comunicazione». E le responsabilità politiche? «Lasciamo che siano altri a cercare colpe o a rivendicare meriti. Questo non è il momento di indossare mostrine. Noi lavoriamo, anche in silenzio, accettando le critiche quando sono legittime. La nostra priorità resta mettere in sicurezza i residenti della zona di Regione Prati, circa 60-70 edifici, costruiti in aree successivamente dichiarate zona rossa. Poi penseremo anche alla promozione e all’accoglienza: magari con una campagna dedicata, per far capire che Riva Ligure può essere il nuovo traguardo nel tratto più frequentato della ciclabile».














