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Bilanci di Rivieracqua, 6 mila pagine di atti accusano gli ex vertici

11 giugno 2025 | 07:15
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Bilanci di Rivieracqua, 6 mila pagine di atti accusano gli ex vertici

Ieri sono scaduti i termini per il deposito delle memorie difensive. Verso la richiesta di rinvio a giudizio

Sanremo. È scaduto ieri, 10 giugno, il termine ultimo per il deposito delle memorie difensive nel procedimento penale che vede imputati i tre ex vertici di Rivieracqua, in carica nel 2016. Con la chiusura di questa fase, sono emersi i dettagli dell’inchiesta: un fascicolo d’indagine suddiviso in tre faldoni, oltre 6 mila pagine e 55 allegati che tracciano una mappa dettagliata delle accuse mosse dalla Procura di Imperia. L’indagine, partita nel 2017 e condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, ha portato alla luce presunti illeciti legati al bilancio 2016 della società, all’epoca interamente a capitale pubblico. Sotto accusa l’ex presidente del CdA, Massimo Donzella, la commercialista Sonia Balestra e l’ex direttore generale del consorzio, il geometra Gabriele Saldo, difesi rispettivamente dagli avvocati sanremesi Alessandro Moroni, Lorenzo Rovere e Andrea Artioli.

Determinanti per l’impianto accusatorio sono state le consulenze tecniche d’ufficio affidate agli esperti contabili Enrico Stasi ed Enrico Daniele, incaricati di analizzare l’intera documentazione contabile di Rivieracqua fino al 2024. Il loro lavoro ha integrato una prima relazione depositata nel 2022, ed è stato esteso anche ai rapporti di fornitura idrica tra Rivieracqua e l’ex gestore cessato del Comune di Imperia, Amat. I reati contestati dalla Procura, tutti in materia di bilancio, sono ipotizzati in relazione all’approvazione –  avvenuta a giugno del 2024 -, della procedura di ristrutturazione del debito. Proprio tale procedura ha riattualizzato le accuse già avanzate in una precedente tranche dell’indagine, poi archiviata a seguito della revoca del concordato preventivo richiesto inizialmente dal consorzio idrico. Come annotato dai consulenti, quella revoca aveva fatto “probabilmente venire meno, con effetto ex tunc, ogni rilevanza penal-fallimentare delle condotte gestionali oggetto dei presenti accertamenti”.

La nuova fase si è aperta quando, negli ultimi mesi, è stata approvata una procedura alternativa di ristrutturazione, riportando sotto esame le stesse condotte manageriali. L’indagine, nel corso degli anni, è passata nelle mani di diversi magistrati: avviata dalla procuratrice aggiunta Grazia Padrella e dal sostituto procuratore Francesca Sussarello, è poi proseguita sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Lorenzo Fornace e infine del sostituto procuratore Enrico Cinnella Della Porta.

L’inchiesta ora volge verso il possibile rinvio a giudizio. Chiuse le indagini preliminari, il pubblico ministero potrà decidere se procedere con la richiesta davanti al giudice dell’udienza preliminare o, in alternativa, chiedere l’archiviazione. I difensori degli imputati non hanno chiesto di essere sentiti e con la scadenza del termine per le memorie, si attende solo il prossimo passo della Procura. Sarà decisivo comprendere se e come le accuse verranno sostenute in aula, considerando il peso delle consulenze tecniche e la mole documentale raccolta. Intanto, sul piano politico, il sindaco di Sanremo e noto avvocato penalista, Alessandro Mager, ha escluso dapprincipio qualsiasi ipotesi di dimissioni immediate di Donzella e Balestra, ancora attivi in ruoli amministrativi di Palazzo Bellevue: l’uno alla guida dell’assessorato ai Lavori pubblici, l’altra consigliera di amministrazione della Casinò Spa.

(In copertina, il vecchio logo di Rivieracqua. A sinistra i pm Fornace e Cinnella Della Porta)