Logo

Festival di Sanremo, udienza lampo al Consiglio di Stato

22 maggio 2025 | 11:00
Share0
Festival di Sanremo, udienza lampo al Consiglio di Stato

I termini per il deposito della sentenza sono di una settimana. Dai discografici istanza di rinvio al Tar

Sanremo. È durata solo pochi minuti l’udienza che questa mattina ha riunito davanti al Consiglio di Stato i legali della Rai e del Comune di Sanremo per discutere il ricorso contro la storica sentenza del Tar della Liguria, che ha messo in discussione il tradizionale affidamento diretto del Festival della Canzone alla tv di Stato.

A rappresentare il Comune di Sanremo lo studio legale Harald Bonura e Giuliano Fonderico, schierati insieme alla Rai per chiedere l’annullamento della sentenza che ha imposto la gara pubblica per l’assegnazione dei marchi “Festival di Sanremo” e “Festival della Canzone Italiana”, di proprietà comunale. Un’udienza breve, dai toni asciutti, che ha dato l’impressione netta di un collegio giudicante già orientato nel merito: la decisione è attesa entro una settimana.

Nel frattempo, un altro fronte si apre a Genova. Domani il Tar della Liguria tornerà a pronunciarsi su un’istanza dei discografici di Just Entertainment, gli stessi che con il loro primo ricorso hanno innescato la rivoluzione giuridico-amministrativa. Nelle ultime ore è arrivata da parte di JE la richiesta di un rinvio, motivato dall’intento di attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato prima di proseguire il giudizio in corso. In ballo c’è un ricorso con richiesta di sospensiva della manifestazione d’interesse lanciata da Palazzo Bellevue e conclusasi con un solo partecipante, la Rai. Una mossa accolta con forte opposizione dagli avvocati del Comune, secondo cui la società ricorrente non avrebbe i requisiti per partecipare alla gara, e dunque non potrebbe nemmeno contestarne la validità.

A ben vedere, ora lo scenario appare ironicamente ribaltato. Se il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso delle parti pubbliche e annullare l’obbligo della gara, Sanremo perderebbe una leva negoziale senza precedenti. Il bando, che ha fissato la base d’asta a 6,5 milioni di euro annui più l’1% sugli introiti pubblicitari e numerosi benefit per la città, ha visto la Rai presentarsi come unica concorrente, consolidando il proprio ruolo ma allo stesso tempo offrendo condizioni molto più vantaggiose rispetto alle vecchie convenzioni.

Ecco perché, al di là della posizione ufficiale, il Comune potrebbe oggi avere tutto l’interesse affinché la manifestazione d’interesse rimanga in piedi. Con essa, il sindaco Alessandro Mager ha acquisito un potere contrattuale solido, fissando dei paletti che potrebbero servire come argine – se non come punto di caduta – per una futura trattativa, che comunque dovrà tenersi. Un ribaltamento del paradigma che, se non altro, segna una nuova fase nei rapporti tra l’amministrazione cittadina e Viale Mazzini.

Con il verdetto del Consiglio di Stato atteso entro la prossima settimana, la battaglia legale sul Festival entra nella sua fase decisiva. La sentenza non determinerà soltanto le sorti della convenzione in essere, ma potrebbe ridefinire per sempre il modo in cui viene gestita la vetrina culturale più rilevante del Paese. L’intera industria dell’intrattenimento italiano guarda a Roma, dove si decide – nel silenzio ovattato delle aule giudiziarie – il futuro della canzone italiana.

(In copertina, a sinistra, Olly alza il leone d’oro di Sanremo. A destra il sindaco Mager con il direttore Prime Time di Rai 1 Marcello Ciannamea)