Caso Maiolino, in tribunale le testimonianze della polizia locale di Imperia






Il sindaco Scajola imputato per favoreggiamento
Imperia. Torna in aula il processo che vede imputato per favoreggiamento il sindaco Claudio Scajola, nell’ambito del cosiddetto “caso Maiolino”, per presunti abusi edilizi commessi in via Airenti, nella frazione di Caramagna. Nella mattinata odierna sono stati ascoltati in tribunale l’amministratore di condominio Parisi e gli agenti della polizia municipale Adriana Fausto,Claudio Benvenuto e Marco Paris.
Il procedimento ruota attorno ad alcuni lavori realizzati dall’imprenditore Antonio Maiolino su un terreno in zona Caramagna, ritenuto non edificabile. L’amministratore Parisi, sentito come teste, ha riferito: «L’area prima dei lavori era un terreno incolto. Probabilmente, in modo non consapevole, qualcuno ci parcheggiava. Poteva sembrare una zona residuale del complesso, poi si è capito che non era di proprietà del condominio». Fu lo stesso Parisi, all’epoca, a effettuare una segnalazione ai vigili del fuoco.
L’agente Adriana Fausto ha spiegato che, a seguito della prima segnalazione, gli operatori non trovarono nessuno in loco e non procedettero ad accertamenti. «Mi sono fermata perché la segnalazione proveniva da un parente e ho preferito inoltrare tutto. Nella stessa giornata chiedemmo al Suap se risultasse una scia per l’attività in questione».
Più articolata la testimonianza del sovrintendente Claudio Benvenuto, in servizio presso la polizia municipale di Imperia. «La pratica fu assegnata a me e al collega Paris dal comandante Bergaminelli», ha spiegato. «Erano arrivati vari esposti, tra cui uno da parte di condomini, che segnalavano la prosecuzione dei lavori nonostante l’ordinanza di demolizione firmata dal responsabile dell’ufficio urbanistica e l’intervento dei carabinieri forestali».
Benvenuto ha riferito di aver effettuato un sopralluogo insieme all’ispettore Paris e a un geometra esterno. «Il signor Maiolino era presente. Verificammo che la situazione rispetto a ottobre 2021 era peggiorata. C’erano automezzi, materiale coibentante per tetti, latte d’olio e container, di cui uno su proprietà di terze persone». Il teste ha aggiunto che, prima di redigere gli atti, il comandante Bergaminelli chiese di verificare se fosse stata presentata una richiesta di sanatoria. «Mi dissero dal comune che era depositata, ma in bianco e senza alcuna indicazione. Chiamai personalmente i due responsabili. Al ritorno, Bergaminelli ci accolse sulla porta del comando, visibilmente turbato».
Sul posto, ha concluso Benvenuto, si recò anche Sergio Lanteri, ex assessore alla polizia municipale. «Si trovava insieme a Maiolino e alla moglie. Mi allontanai e non udii la loro conversazione. Con loro c’era anche Donato Spatola, che avevo già visto in precedenza nei panni di giardiniere presso l’abitazione del sindaco Scajola».
A testimoniare anche il commissario Marco Paris: «Non ricordo il contenuto della telefonata intercorsa tra il sindaco e il comandante Bergaminelli. Abbiamo riscontrato che non c’era nessuna sanatoria in atto. Ad aprile del 2022 erano presenti sul posto alcuni veicoli rottamati, container e del materiale ferroso. Anche l’ARPAL ha effettuato un sopralluogo e ha poi inviato una relazione tecnica».
A manifestare vicinanza al primo cittadino, presente in aula, anche tutti gli assessori comunali, seduti tra il pubblico in segno di solidarietà. La prossima udienza è fissata al 6 giugno.