Bilanci falsati, il vecchio Cda di Rivieracqua finisce di nuovo sotto inchiesta
Avviso di conclusione indagini per l’avvocato Massimo Donzella, la commercialista Sonia Balestra e l’ex direttore generale Gabriele Saldo
Imperia. Nuovo colpo di scena nella vicenda giudiziaria su Rivieracqua: stamane la Procura della Repubblica di Imperia ha notificato un avviso di conclusione delle indagini a tre ex membri del vertice della prima compagine societaria, in allora a totale capitale pubblico, già in passato coinvolti in inchieste analoghe. Si tratta di: Massimo Donzella, oggi assessore ai Lavori pubblici della giunta Mager e all’epoca dei fatti presidente della società consortile per azioni nata per gestire il servizio idrico integrato, trasformata a dicembre in società mista pubblico-privata; Sonia Balestra, commercialista, recentemente nominata nel Cda del Casinò Municipale ed ex membro del Cda di Rivieracqua; e Gabriele Saldo, già direttore generale del consorzio.
Un’indagine, quella sulla società, iniziata nel 2016, che sembrava destinata a finire nel nulla, ma che è stata riaperta, nel giugno del 2024 – quando in tribunale si discuteva l’accordo di ristrutturazione dei debiti del gestore unico provinciale -, dal procuratore aggiunto Lorenzo Fornace e dal sostituto procuratore Enrico Cinnella Della Porta, che mantengono il massimo riserbo sulla vicenda. Secondo quanto appreso, i tre ex amministratori sono accusati di aver falsificato il bilancio, determinando, in concorso tra loro e nei rispettivi ruoli di responsabilità, un aggravamento della crisi finanziaria che, negli anni successivi, avrebbe portato Rivieracqua a una complessa e articolata procedura di ristrutturazione del proprio debito.
L’inchiesta attuale punta a fare luce sulla gestione amministrativa e contabile nel periodo compreso tra il 2015 e il 2017, sotto la guida degli allora vertici, con particolare attenzione alle modalità di tenuta delle scritture sociali e alla trasparenza nella rappresentazione della situazione economico-finanziaria della società nei confronti degli enti pubblici soci. Nel dettaglio, secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa, Donzella, Balestra e Saldo avrebbero iscritto crediti insussistenti verso i Comuni a titolo di conto di gestione nella misura di quasi 2 milioni e 700 mila euro, omettendo di rilevare un debito verso la Provincia di oltre 800 mila euro. Secondo gli inquirenti, inoltre, il bilancio 2016 avrebbe dovuto evidenziare una perdita di circa 2,3 milioni di euro, ma fu approvato con un utile di poco superiore ai duemila euro, grazie a correttivi contabili ritenuti irregolari.
I tre indagati sono volti noti nel panorama amministrativo e politico del Ponente ligure. Donzella, avvocato, è attualmente parte della giunta del sindaco Alessandro Mager; Balestra, professionista del settore fiscale, ha ottenuto di recente l’ingresso nel consiglio di amministrazione della casa da gioco sanremese; Saldo ha ricoperto per anni ruoli chiave nella gestione operativa del consorzio idrico ed è stato consigliere regionale per Forza Italia. Tutti e tre si erano dimessi a novembre del 2017 in seguito alle prime accuse mosse dal palazzo di Giustizia.









