«Russolillo non ci preoccupa, il marchio Festival della Musica sarà del Comune»

30 aprile 2025 | 12:33
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L’assessore alle Manifestazioni Sindoni commenta l’iniziativa del patron del Gruppo Eventi: «Il tema è confermare l’evento a Sanremo. Tra noi e Rai non può esserci alcun contatto durante la gara»

Sanremo. La notizia è deflagrata come una bomba: Vincenzo Russolillo, patron del Gruppo Eventi e figura ben radicata nell’ambiente festivaliero sanremese, ha depositato per primo la richiesta di registrazione del marchio “Festival della Musica Italiana”, bruciando sul tempo sia il Comune che la Rai. Un colpo a sorpresa rivelato ieri da Riviera24.it, che ha sollevato nuovi interrogativi sulla gestione del patrimonio immateriale della kermesse canora.

Ma dal Comune non trapela alcuna tensione. A parlare, con toni misurati ma risoluti, è Alessandro Sindoni, assessore al Turismo e Manifestazioni, nonché componente del ristretto pool tecnico voluto dal sindaco Mager per guidare la transizione imposta dalla sentenza del Tar Liguria. «La situazione è molto tranquilla», dichiara Sindoni, «perché in realtà non è ancora registrato nulla. C’è un tentativo di registrazione da parte di Russolillo, come c’è il nostro. Ma noi restiamo titolari dei marchi storici: Festival della Canzone Italiana e Festival di Sanremo».

L’assessore sostiene che il marchio depositato da Russolillo sia “assai confondibile” con quello comunale, ma sottolinea che i rapporti personali con il patron del Gruppo Eventi restano ottimi. «C’è la volontà, qualora la registrazione vada a buon fine, di cederlo a titolo gratuito. Ma siamo certi che un soggetto terzo difficilmente potrà ottenere un marchio così simile al nostro Festival della Canzone Italiana». Sindoni preferisce spostare il focus sull’operazione cardine messa in campo dal municipio: la manifestazione d’interesse per la concessione dei marchi, obbligata dalla recente sentenza amministrativa. «Ci siamo adeguati al Tar. Non farlo avrebbe significato andare incontro a un giudizio di ottemperanza, dove i ricorrenti avrebbero chiesto al giudice amministrativo di redigere al nostro posto il bando».

Un passaggio, quello della pubblicazione della manifestazione d’interesse, che l’assessore definisce “frutto di un lavoro immenso e delicato”, realizzato in sinergia con sindaco, uffici tecnici e legali. «Non volevamo uno scontro, ma rispetto delle regole e tutela dell’interesse pubblico. Le cifre indicate non sono esorbitanti, sono state calibrate con equilibrio». Sul fronte Rai, il Comune resta in silenzio. «Nessun contatto. Né prima né dopo la pubblicazione della manifestazione d’interesse. E giustamente. Non dobbiamo dare segnali di vicinanza a nessuno. Ci sarà una gara, magari con una sola offerta o magari con cinque. Ma chiunque partecipi, dev’essere trattato allo stesso modo».

Il mese di maggio si annuncia cruciale. Il 19 scadranno i termini per la presentazione delle offerte. Il 22 è atteso il pronunciamento del Consiglio di Stato, chiamato a confermare o ribaltare la sentenza del Tar Liguria, che ha imposto l’evidenza pubblica per l’affidamento dei marchi di proprietà dell’ente locale. «Ci aspettavamo ricorsi, e li abbiamo avuti. È una partita a scacchi, ma siamo a buon punto. Ora dobbiamo solo aspettare il verdetto e vedere se il percorso potrà proseguire», aggiunge Sindoni, che però non nasconde l’incertezza: «Se il bando dovesse andare deserto, il rischio è che tutto si blocchi. E per il Festival non c’è tempo da perdere».

Nonostante le tensioni e gli scenari di incertezza, Sindoni non ha dubbi su un punto: «Il Festival di Sanremo si può fare solo a Sanremo. La Rai lo sa. Chiunque vinca il bando, sa che è questa la sua casa. Abbiamo già visto com’è finita Miss Italia quando si è mossa da Salsomaggiore. Idem Castrocaro. Sanremo non si può replicare. E la crescita degli ultimi anni lo dimostra». Il messaggio è chiaro: la città si è mossa nel rispetto della legge, ha fatto la sua parte e ora aspetta che anche gli altri lo facciano. Il tentativo di Russolillo, per quanto rumoroso, non sembra scalfire la determinazione di Palazzo Bellevue. Ma da qui al 22 maggio, ogni giorno potrebbe essere quello buono per un nuovo colpo di scena.

(In copertina, a sinistra il sindaco Mager e a destra l’assessore Sindoni, circondati dai marchi depositati nell’ultimo mese da privati, Rai e Comune)