Autovelox al centro del consiglio comunale di Ventimiglia. A Roma dialogo tra Mit e Anci

30 aprile 2025 | 10:50
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Autovelox al centro del consiglio comunale di Ventimiglia. A Roma dialogo tra Mit e Anci

Il Governo chiede di accelerare censimento nazionale dei velox, pronta la risposta dei Comuni

Roma. «Da una prima lettura dei dati, al netto di qualche caso in cui si presentano dei decreti integrativi o estensivi, emerge come per i dispositivi fissi circa il 59,4% dispongono di decreti di approvazione precedenti al 2017 e per un 40,6% successivi al 2017, mentre sui dispositivi mobili il dato mostra per un 67,2% decreti di approvazione precedenti al 2017 e un 32,8% successivi al 2017 e sui cui dettagli tecnici gli uffici dell’ANCI rimangono a disposizione per ogni eventuale approfondimento e confronto».

A scriverlo, in una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, è il presidente di Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) Gaetano Manfredi, che risponde così alla richiesta formulata dallo stesso ministro di accelerare censimento nazionale degli autovelox.

Un argomento che tiene banco, quello dei dispositivi elettronici di misurazione della velocità, anche nella provincia di Imperia. In particolare a Ventimiglia, oggi pomeriggio, si discuterà in consiglio comunale dei debiti fuori bilancio dovuti allo stanziamento di 13mila euro per pagare le spese legali di circa 400 ricorsi vinti dagli automobilisti sanzionati.

«Alla luce delle recenti sentenze della Corte di Cassazione sui requisiti di approvazione ed omologazione», aveva scritto il ministro in una missiva ad Anci, «l’accertamento del numero dei dispositivi effettivamente utilizzati e del relativo regime di approvazione rappresenta una condizione necessaria e un presupposto indefettibile per poter riavviare il procedimento relativo all’adozione del decreto interministeriale sulle regole di omologazione dei medesimi». Da qui la richiesta, sottolineata dal ministro Salvini di «un’effettiva ricognizione “dal basso” della coerenza dei dispositivi in uso con gli standard tecnici, in grado di assicurarne un utilizzo aderente alle esclusive finalità di sicurezza stradale, permetterà di definire la portata del decreto attuativo sui requisiti di omologazione». Una richiesta, quella del MIT, che sottolinea la determinazione a garantire trasparenza e l’uso degli autovelox esclusivamente per la sicurezza stradale.

La risposta di Anci non è fatta attendere e, come scritto dal presidente Manfredi, «nello spirito di massima collaborazione istituzionale che contraddistingue i nostri rapporti», il ministro Salvini è stato informato «che ANCI ha già provveduto alla ricognizione circa i dispositivi e i relativi prototipi approvati dal Ministero Infrastrutture e Trasporti pre-2017, al fine di avere a disposizione un campione di dati rappresentativi dei Comuni italiani distinguendo tra specificità territoriali e dispositivi fissi e mobili di controllo della velocità a distanza».

Per quanto riguarda i velox installati a Ventimiglia, è giusto ricordare per dovere di cronaca, che si tratta di apparecchi approvati e installati dopo il 13 agosto del 2017 e per questo, come si evince dal decreto ministeriale 282/2017, potranno essere “omologati d’ufficio”. Peccato che il 23 marzo, però, lo stesso Mit aveva comunicato, con una nota, di aver sospeso l’iter del decreto, che era stato già inoltrato a Bruxelles, per l’omologazione del prototipo, la taratura e le verifiche periodiche di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, è stato sospeso.

Nel frattempo, è bene sottolinearlo, in seguito alle recenti pronunce della Corte di Cassazione del maggio e luglio 2024, che hanno ritenuto i termini “approvazione” e “omologazione” non equiparabili, il Ministero dell’Interno ha avviato un’interlocuzione con l’Avvocatura Generale dello Stato sul tema. In un parere del 18 dicembre 2024, l’Avvocatura Generale ha prospettato la sostanziale piena omogeneità ed identità tra le procedure tecnico-amministrative che sono alla base sia dell’omologazione che dell’approvazione divergendo queste esclusivamente per un dato meramente formale.

Dai Comuni, ora, la palla passa nuovamente a Roma: a fare chiarezza, sull’utilizzo degli autovelox, dovrà essere il Governo.