Tradizioni

Imperia canta(va), 13 canti per riscoprire le tradizioni della città. Il progetto della Compagnia Corale fotogallery

Sabato 18 maggio alle ore 18,30 presso la Biblioteca Lagorio

Imperia. Uno speciale progetto che racchiude musica, tradizioni, e storia imperiese si terrà il prossimo sabato 18 maggio alle ore 18,30 presso la Biblioteca Lagorio di Imperia. “Imperia Canta(va)” è il progetto nato da un’idea della Compagnia corale di Imperia, con la collaborazioen del Comune, in occasione del centenario della città. Il progetto, nato alcuni fa, si è dedicato parallelamente a brani di diversi repertori, allo studio dei canti popolari della città, ormai dimenticati dal titolo. Ad una prima fase, a cura del musicista e compositore Agostino Scarsi, di trascrizione e armonizzazione per coro a cappella, ne è seguita una di studio vocale e concertazione. Lo scopo del progetto è stato quello di restituire un patrimonio musicale di grande valore culturale alla città non solo attraverso esecuzioni dal vivo, in concerto, ma anche attraverso la registrazione di un cd che li raccogliesse e ne conservasse la memoria anche per le generazioni future.

«Avremo l’occasione di presentare il progetto inserito all’interno del centenario, ma la Compagnia Corale da anni studia, approfondisce e canta la tradizione e la storia imperiese. Se vogliamo guardare al futuro dobbiamo sempre sapere da dove arriviamo» ha commentato l’assessore Marcella Roggero.

I canti in programma sono 13 e offrono uno spaccato di contenuti e stili musicali piuttosto variegati. Si va dal dalla cullante ninna nanna alla barzelletta spigliata, dalla scatenata filastrocca al valzerino che ritrae un quadretto di vita quotidiana, dalla antica melodia archetipica che narra una tragica storia di mare alla suggestiva evocazione delle battaglie navali, dalla canzone ispirata a Oneglia a quella che si svolge a Porto Maurizio fino ad arrivare a Fischia il vento che ci emoziona ogni volta, ripensando al sacrificio di tanti giovani partigiani nella seconda guerra mondiale, che, come il suo autore, Felice Cascione, hanno contribuito alla libertà del nostro Paese.

«Abbiamo raccolto da diverse fonti i canti più popolari ed antichi della città. Il maestro Scarsi ne ha curato l’elaborazione corale adattandolo al gruppo e valorizzandone le melodie e ritmi. Il tutto cercando di dargli una veste musicale attraente e coinvolgente anche per una sensibilità musicale dei più giovani e delle persone che hanno un orecchio abituato a linguaggi ben più complessi. Nel centenario volevamo riportare alla memoria qualcosa che era andato completamente perduto e che è importante sia ripreso nella cultura della colletività» commenta la professoressa Vittoria Bessone, direttore artistico della Compagnia.

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