Il caso

Dai camper vela ai point elettorali, a Sanremo la legge non è uguale per tutti

Da oggi scattato il divieto di propaganda ma le liste in corsa viaggiano in ordine sparso

Sanremo. E’ scattato questa mattina, a 30 giorni esatti dal voto per il rinnovo del consiglio comunale di Sanremo, il divieto di propaganda elettorale effettuata al di fuori dai limiti imposti dalla normativa di settore.

Più leggi in materia che ogni lista in campo sembra interpretare un po’ a modo suo, con punti di vista che cambiano persino all’interno delle stesse coalizioni. In estrema sintesi, da oggi i candidati sindaco e le liste collegate possono avvalersi solo ed esclusivamente dei tabelloni installati dal Comune, mentre la propaganda su mezzo mobile e amplificata è ammessa ma per pubblicizzare unicamente comizi ed eventi elettorali. Via i manifesti dalle affissioni, via le facce di tutti i candidati dai point.

A Sanremo lo spaccato è incredibilmente variegato. Chi la normativa la interpreta in maniera rigidissima, forse perché ci è più abituato, sono i partiti. Il point di Fratelli d’Italia in via Feraldi ha eliminato praticamente ogni riferimento alla campagna elettorale, collocando i tabelloni dietro le vetrine, a 90 gradi. Anche il Partito Democratico che ha la propria sede in via Zeffiro Massa si è adeguato alla perfezione. In questo specifico caso il simbolo nazionale può rimanere perché è una sede di partito.

Ordine sparso nelle liste civiche. Il banchetto di Gianni Rolando in via Matteotti mostrava la faccia del candidato sindaco. Segnalazione arrivata alla polizia locale e il volto del candidato non c’è più (vedi foto). Invece, nel point del candidato del centrodestra di via xx settembre permangono nome e simboli delle liste collegate, con tanto di bandiere esposte al di fuori dei locali, sul pubblico passaggio.

Anche il candidato civico Alessandro Mager ha mantenuto i simboli e il proprio nome sulla facciata del suo point, ben posizionato in via Roma. Nella coalizione civica, però, una delle liste collegate, Idea (capolista l’assessore uscente Massimo Donzella), ha tolto i manifesti dalle vetrine, anche se gli stessi sono ugualmente visibili dall’esterno perché non sono posizionati a 90 gradi.

Chi di problemi in materia elettorale non ne ha sono gli altri candidati che le vetrine non potevano permettersele. A partire da Fulvio Fellegara (civico di centrosinistra) che ha aperto il suo “point” su quattro ruote. Un risciò che quando circola può mostrare i simboli delle liste ma se sta fermo non più. Limiti imposti dalla legge. Visto l’esercizio fisico che ci vuole per pedalare nel sali e scendi di Sanremo, se non dovesse essere eletto Fellagara potrà sempre tentare la partecipazione alla prossima Milano-Sanremo.

Il caso più simpatico ma rientrante nei limiti della normativa è quello del camper di Rolando. Il camion vela circola per le strade cittadine invitando gli elettori a sostenere la vincitrice del Festival 2024 in gara all’Eurovision. A definirlo un appuntamento elettorale viene da sorridere, ma almeno mette allegria. Cosa rimarrà di Sanremo finita la campagna elettorale? Ce lo dice la profetica Angelina Mango: «La noia, totale».

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