Prevenire demenze ed ictus, al Forte di Ventimiglia un convegno transfrontaliero
«L’ictus raddoppia la possibilità di sviluppare la demenza: il 50-70 percento degli ictus possono essere evitati con una prevenzione»
Ventimiglia. “Prevenzione demenze e ictus“. E’ questo il titolo del convegno organizzato nel pomeriggio al Forte dell’Annunziata di Ventimiglia da Asl1 Imperiese, Centre Hospitalier La Palmosa di Mentone e Groupe Hospietalier de la Riviera Française nell’ambito del progetto Preve.d.i., cofinanziato dall’Unione Europea con fondi Interreg Alcotra.
A introdurre il progetto “Preve.d.i.” è stato il direttore generale di Asl1, la dottoressa Maria Elena Galbusera, che ha spiegato come l’azienda sanitaria imperiese, capofila del progetto, abbia «intercettato il vantaggio di poter essere destinatario di fondi importanti per perseguire progettualità specifiche». In questo caso, si tratta di 1 milione e 950 mila euro che, «se associamo ai problemi di sostenibilità del sistema sanitario è una cifra importante – ha sottolineato Galbusera – Perché ci permette di dedicarci a pieno a qualcosa di peculiare». Come la prevenzione, appunto. Visto che nonostante i passi avanti a livello clinico, l’incidenza dei casi di ictus e demenza che colpiscono la popolazione resta alta. «Preve.d.i. ci consente di insegnare sani e corretti stili di vita, grazie anche all’interazione con moltissimi partner, tra cui la Provincia, l’università, i Comuni – ha aggiunto il dg di Asl1 -. Organizzeremo corsi di formazione che coinvolgeranno i pazienti, i clinici, e tutto il personale sanitario».
«L’idea è piuttosto banale – ha detto il dottor Carlo Serrati, di Asl1 – Prevenire l’ictus per prevenire la demenza. L’ictus raddoppia la possibilità di sviluppare la demenza: il 50-70 percento degli ictus possono essere evitati con una prevenzione. Un’idea banale che però non è mai stata presa in considerazione». Il medico ha mostrato ai presenti le immagini di alcune risonanze, evidenziando l’atrofia celebrare causata da ictus. «Il nostro cervello funziona in ragione di un enorme numero di connessioni e queste lesioni vascolari sono quelle che noi vogliamo andare ad evitare», ha detto. «Uno studio di Baltimora, molto interessante – ha aggiunto il medico – Dimostra che gli stereotipi negativi, misurati anche molti anni prima della vecchiaia, influenzano i principali marcatori neurodegenerativi». In poche parole: la mente agisce sulla biologia cerebrale. Anche questi sono fattori di rischio da tenere in considerazione.
«In francia, e credo che in Italia il dato sia simile, si registra un ictus ogni quattro minuti: mediamente una persona su sei viene colpita da ictus – ha detto il dottor Lorenzo Abbo, presidente dell’ospedale La Palmosa -. L’ictus è la prima causa di decesso nelle donne, la seconda causa di handicap fisico più o meno evidente e la terza causa di declino intellettuale. Quasi il 20 percento delle persone colpite da ictus muore nel primo anno dopo l’evento».
A sottolineare l’importanza del progetto, definendolo «uno tra i più significativi della provincia di Imperia» è stato il presidente della Provincia Claudio Scajola: «Colgo con piacere l’occasione per ricordare come il rapporto con la Francia abbia avuto sempre una buona convergenza sui programmi da portare avanti. Ma il motivo di fondo per cui questo progetto, che ha una risorsa considerevole (1 milione di euro per il lato italiano e altrettanto per quello francese), anche se molto specialistico, visto che si parla soprattutto di malattie neurologiche, si inserisce a pieno titolo sul tema stesso con cui il trattato del Quirinale definisce il rapporto tra Italia e Francia. Quando si parla del “bacino di vita”, la salute è elemento cardine».
Al convegno, oltre a Scajola, hanno portato i saluti istituzionali: il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro; il sindaco di Mentone Yves Juhel; il consigliere regionale Mabel Riolfo; il dottor Brunello Brunetto, presidente della commissione salute Liguria e il dottor Francesco Alberti, presidente dell’ordine dei medici nella provincia di Imperia.