Giudiziaria

Imperia, abuso d’ufficio e turbativa d’asta al porto: quattro rinvii a giudizio

Il processo si aprirà il prossimo 4 aprile davanti al giudice collegiale di Imperia

Tribunale imperia

Imperia. Al termine dell’udienza preliminare all’inchiesta per abuso di ufficio e turbativa d’asta, stamane, il gup di Imperia Anna Bonsignorio ha rinviato a giudizio l’avvocato Marco Mangia, ex presidente di Go Imperia (società concessionaria delle aree portuali di Imperia); Alberto Caprile (l’allora direttore generale); Giancarlo Dolla (Imperia Yacht Service) e Michele Ottavio Lugaresi (Gente di Mare), questi ultimi imprenditori nel settore della cantieristica.

I fatti da cui è scaturita l’inchiesta risalgono all’agosto del 2020: in quel periodo la Go Imperia noleggiò un “Travel lift”, cioè una specie di gru a ponte utilizzata per sollevare le imbarcazioni, all’associazione temporanea di imprese (Ati) formata dalle aziende in capo ai due imprenditori indagati.

In pratica la Go Imperia aveva chiamato per una trattativa a inviti: il Consorzio Operatori Porto di Imperia (Copi), titolare della concessione dell’area cantieristica comprensivo delle sette società consorziate, tra cui figurano anche le due aggiudicatarie che, tra l’altro, appartengono al Copi.

A seguito dell’affidamento, il consorzio presentò ricorso al Tar e ne ottenne l’annullamento. Il fatto che l’avvocato Mangia (parte della commissione giudicatrice) e Caprile (responsabile del procedimento) non abbiamo escluso l’Ati dalla gara comporterà la contestazione, nei loro confronti, di abuso d’ufficio. Mentre agli imprenditori Dolla  e Lugaresi è stata contestata la turbativa d’asta, in quanto, secondo la tesi accusatoria, avrebbero costituito l’associazione temporanea di imprese essendo a conoscenza, in anticipo, dell’ammontare dell’offerta del Copi (essendone soci) e potendo così presentare un’offerta più vantaggiosa rispetto agli altri, aggiudicandosi così il servizio.

Il legale della difesa di Mangia e Caprile, avvocato Elisabetta Busuito, dichiara: «Non c’è alcun abuso di ufficio e per questo motivo abbiamo chiesto una sentenza di non luogo a procedere. Dalla complessiva ricostruzione dei fatti emerge chiaramente l’assenza del dolo richiesta dalla norma». La difesa ha contestato anche la violazione della norma di condotta, quindi l’elemento oggettivo, insistendo sull’assenza di dolo e ribadendo come, dai documenti prodotti «emerga che Mangia e Caprile non avevano alcuna intenzione di arrecare un vantaggio ingiusto all’Ati, né un danno ingiusto al Copi, ma hanno agito nell’unico interesse di Go Imperia, tenendo presente che Go Imperia avrebbe potuto procedere a un affidamento diretto».

Il processo nei confronti dei quattro imputati si aprirà il prossimo 4 aprile davanti al giudice collegiale di Imperia.

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