Sanremo, le “pecore nere” contro le antenne 5G scrivono a Biancheri

Due lettere che verranno recapitate al primo cittadino matuziano
Sanremo. Quelli del Collettivo Pecora nera scrivono al sindaco Alberto Biancheri in merito all’istallazione delle antenne di telefonia mobile su territorio comunale matuziano «Come saprà Il 24 marzo 2021 la IX Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati ha approvato un parere con osservazioni al PNNR, esprimendosi favorevolmente all’aumento dei limiti di e missione elettromagnetica nell’ambito dello sviluppo del 5G».
Prosegue la missiva «In questi giorni è in discussione alle Camere proprio questo innalzamento. Può costituire un grave rischio sanitario la proposta del governo di innalzare i limiti di esposizione alle radiofrequenze (RF). Tale proposta, a favore dell’industria e a discapito della salute pubblica e dell’ambiente, prevede l’adeguamento dei limiti italiani a quelli indicati da ICNIRP (International Committee on Non Ionizing Radiation Protection). I limiti Icnirp sono basati sulla teoria, largamente superata, che gli unici effetti delle RF siano legati
al riscaldamento dei tessuti (effetti termici). L’opinione di ICNIRP non rappresenta quella della maggioranza della comunità scientifica e le valutazioni fornite da ICNIRP ai governi sono scorrette e fuorvianti. Si evidenzia che Icnirp non è un ente scientifico bensì una ONG, gravata da conflitti di interesse e strettamente legata all’industria militare, elettrica e delle telecomunicazioni. Le maggiori associazioni Italiane, compreso il Collettivo Pecora Nera di Sanremo, ISDE Italia (Medici per l’ambiente), APPLElettrosmog, Elettrosensibili (AIE) e AMICA (Malattie Intossicazione Cronica e Ambientale), e altre 25 associazioni e comitati hanno inviato in data 28/05/2023 ai
Ministri, Parlamentari e Presidenti delle Regioni un documento (in allegato) in cui si richiede di:
– di mantenere i valori di attenzione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in
vigore, 6V/m, adeguati alla tutela degli effetti termici ma non adeguati alla tutela degli effetti non
termici ampiamente evidenziati e riconosciuti dalla ricerca indipendente;
– di calcolare tale valore come media nei 6 minuti e non nell’arco delle 24 ore;
– di salvaguardare la salute di bambini, donne incinte, adolescenti, malati, soggetti elettrosensibili e chimicosensibili».
Proseguono dal collettivo «Solide evidenze scientifiche, accolte anche da diversi pronunciamenti giuridici, sono alla base delle richieste delle associazioni. In Italia il valore di attenzione per esposizioni residenziali (più di 4 ore al giorno), è di 6 V/m. Pur essendo più cautelativo rispetto ai valori ICNIRP, non rappresenta tuttavia una tutela sanitaria assoluta. Centinaia di autorevoli studi scientifici evidenziano la possibilità di un rischio di tumori, alterazioni cardiache e del sistema riproduttivo, cambiamenti ormonali, elettrosensibilità, deficit di apprendimento e memoria, nonchè disturbi del sonno ad esposizioni inferiori a 6 V/m. Anche una recente sentenza del tribunale di Aosta, afferma che i livelli di esposizione ai quali si manifestano effetti biologici avversi sono di gran lunga inferiori a quelli indicati da Icnirp. Particolare attenzione va rivolta ai bambini, ai giovani, alle donne incinte e ai soggetti elettrosensibili. Nel 2019, in contrasto con l’opinione di ICNIRP, la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, afferente all’OMS), ha deciso di rivalutare la cancerogenicità delle radiofrequenze sulla base di recenti dati sperimentali e di studi sui meccanismi d’azione. Insieme all’Italia, diversi Paesi, tra cui Russia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Polonia, Slovenia, Turchia, Austria (regione di Salisburgo) e Svizzera, hanno adottato limiti più restrittivi rispetto a quelli ICNIRP».
Aggiungono da Pecora Nera «La informiamo che in questo periodo numerosi comuni stanno ricevendo richieste di adesione a Convenzioni per la BUL (Banda Ultra Larga). Si consiglia di prestare particolare attenzione a tutti gli articoli di tali convenzioni nonché ai progetti di montaggio pervenuti, poiché nonostante si lasci intendere che gli interventi riguardino la posa di cavi in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home – Fibra fino a casa dell’utente)“interrata con scavi a basso impatto ambientale”, alcune clausole permettono l’installazione di antenne Stazioni Radio FWA ad onde millimetriche 5G (26-28 Ghz) e di cavi ottici aerei agganciati all’esistente rete elettrica (in quest’ultimo caso nelle istanze è riportata ugualmente la dicitura “posa di fibra FTTH”); inoltre al comune viene richiesto un impegno a cedere in comodato d’uso gratuito per decenni le aree su cui installare tali antenne FWA, che in alternativa vengono montate direttamente su impianti esistenti di altri operatori, non consentendo quindi l’adeguato ristoro della locazione per compensare l’aumento dell’inquinamento elettromagnetico.
Al fine della tutela della salute pubblica, nonché per preservare lo stato visivo dei luoghi, sarebbe preferibile non aderire a tali convenzioni o comunicare il recesso in caso di avvenuta adesione, oppure se è già avvenuto, provvedere a valutarne i rischi. Inoltre, per non aggravare l’esposizione involontaria della popolazione, ed in particolare delle fasce più deboli (bambini, donne incinte, anziani, malati, ecc.), si consiglia di porre attenzione all’implemento di nuove aree o potenziamento con nuovi sistemi Wi-Fi da installare nelle
piazze e nei luoghi di ritrovo della cittadinanza, e persino in ospedali e scuole».
E infine «Si chiede che il Sindaco applichi il principio di precauzione, di inibire ove possibile il potenziamento delle antenne sul territorio comunale, al fine di limitare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici artificiali (CEM), come previsto dalla Legge quadro nazionale n. 36/2001 e raccomandato dal Consiglio d’Europa motivando, comunque, ogni disposizione regolamentare sulla base di un adeguato supporto tecnico-istruttorio. Numerosi e autorevoli studi correlano infatti l’esposizione ai CEM a: cancro, malattie neurodegenerative, elettrosensibilità, danni al DNA, alterazioni del sistema riproduttivo e immunitario. Si chiede, alla ricezione dei progetti che i gestori di telefonia presentano al SUAP del Comune e/o dei Piani Stralcio Comunali annuali di installazione e/o modifica impianti telecomunicazione, di richiedere il dettaglio delle tecnologie che i gestori intendono utilizzare su ognuno degli impianti da installare o modificare dopo l’anno 2021, perché verosimilmente si tratterà di impianti 5G o FWA 5 G ; che la popolazione sia informata, e che l’Amministrazione tenga conto delle preoccupazioni per la salute dei cittadini, applicando il principio di precauzione riconosciuto dalla Comunità Europea. Le bande di frequenze di quinta generazione (5G) assegnate in Italia ai Gestori sono tre: 700 MHz (disponibile dal 1 luglio 2022); 3600-3800 MHz (già disponibile); 26.5-27.5 GHz.(già disponibile)».
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LETTERA APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI SULLA BOZZA DEL DECRETO CONTENENTE AUMENTO LIMITI ESPOSIZIONE CEM RF
LETTERA AL SINDACO