Le motivazioni

Sciopero, docenti dell’istituto comprensivo di Arma: «Contrari all’accorpamento della scuola ad altri istituti»

«I disagi che ne deriverebbero non riguarderebbero solo i docenti, ma l’intera comunità»

banchi scuola generica

Arma di Taggia. Di seguito riportata la nota stampa diffusa dai docenti dell’istituto comprensivo di Arma in merito all’adesione allo sciopero indetto per oggi, venerdì 17 novembre:

«I docenti dell’istituto comprensivo di Arma, aderendo allo sciopero indetto oggi, venerdì 17 novembre, intendono esprimere con fermezza il loro dissenso verso qualsiasi accorpamento della suddetta scuola con altri istituti, in quanto ritengono deleterie entrambe le soluzioni prospettate, cioè un accorpamento con l’istituto comprensivo Taggia o uno “smembramento” che vedrebbe la scuola dell’infanzia di Arma accorpata con Taggia e la primaria e la secondaria con l’istituto comprensivo di Riva Ligure.

In entrambi i casi, sarebbe una grave perdita culturale per una cittadina come Arma, che manterrebbe sì la scuola come edificio fisico, ma non più la centralità, non essendo più sede di presidenza.

I disagi non riguarderebbero solo i docenti, ma l’intera comunità; si pensi, ad esempio, alle famiglie con più figli, che dovrebbero rapportarsi con personale di due istituti diversi. Se accorpati con Taggia diventeremmo un istituto di difficile gestione, con circa 1400 alunni, e si perderebbero 6 posti di lavoro (personale ATA). E l’opzione di smembrare il nostro istituto accorpando la scuola
dell’infanzia con Taggia e primaria e secondaria con Riva, comporterebbe la mancata progettazione verticale che ha permesso negli anni di costruire un curriculum verticale efficace e la continuità nell’insegnamento.

Inoltre si perderebbero comunque 4 unità di personale ATA. Questa seconda possibilità non rispetta il concetto di istituto comprensivo che per definizione deve riunire in una stessa organizzazione scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, vicine fra loro come collocazione nel territorio. Per concludere, la gestione di grandi istituti scolastici con poco personale comporta il rischio di non riuscire a garantire tutti i progetti pomeridiani e le attività extra scolastiche che da sempre ci caratterizzano».

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