Cambiamenti climatici

“Fridays for future”, Attac Imperia aderisce allo sciopero del 6 ottobre

"In Valle Argentina, si pensa alla realizzazione di una nuova diga, una soluzione costosissima, fuori dal tempo, fortemente impattante dal punto di vista ambientale e non in grado di dare risposte al problema della siccità"

Sanremo Fridays for future

Imperia. La resistenza climatica di Fridays For Future partita il 15 settembre scorso nella giornata di azione globale per il clima, continua con la mobilitazione nelle principali piazze italiane e a Sanremo, con lo sciopero del 6 ottobre, al quale aderisce anche Attac Imperia.

“I cambiamenti climatici rendono sempre più frequenti fenomeni di inondazioni, siccità, dissesto idrogeologico, incendi e crisi idriche, che mettono a rischio la vita e l’estinzione di specie. Se poi all’effetto serra sommiamo l’effetto guerra, l’apparato militar-industriale allontana e dilaziona l’urgenza della conversione ecologica e della mitigazione della crisi eco-climatica.

Intanto il 2 agosto è stato l’Earth Overshoot Day 2023, ovvero il punto di non ritorno entro il quale la popolazione mondiale ha esaurito tutto ciò che gli ecosistemi possono rigenerare in un anno. E, naturalmente, il dato per Paese omette di leggere le stratificazioni interne, dalle quali ormai sappiamo con certezza come il debito ecologico sia
causato in gran parte dalla classe dei ricchi e ricchissimi (“Climate change & the global inequality of carbon emissions, 1990-2020”).

Mentre il Paese cuoce e la siccità galoppa, sottrarre subito investimenti all’industria fossile per destinarli a un piano nazionale di contrasto alla siccità, con la ristrutturazione degli acquedotti, il riuso industriale delle acque reflue e il rifacimento dei sistemi di irrigazione in agricoltura parrebbe cosa logica e immediatamente realizzabile.

Invece in Valle Argentina, si pensa alla realizzazione di una nuova diga, una soluzione costosissima, fuori dal tempo, fortemente impattante dal punto di vista ambientale e non in grado di dare risposte al problema della siccità.

Un mondo basato sulla cura di sé, delle altre e degli altri, del vivente e del pianeta è radicalmente altro da questo modello basato sulla finanza, la rendita e il profitto. Abbandonare subito i combustibili fossili e trasformare il sistema energetico in un bene comune è il primo passo per costruirlo”.

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