Alla Federazione operaia sanremese il convegno regionale sul salario minimo

Sono intervenuti come relatori il senatore Lorenzo Basso del Pd, il senatore Luca Pirondini del M5S, l’avvocato Mauro Gradi di +Europa e Fulvio Fellegara segretario provinciale della Cgil di Imperia
Sanremo. Ieri pomeriggio si è tenuto alla Federazione Operaia Sanremese un convegno regionale sul salario minimo. Sono intervenuti come relatori: il senatore Lorenzo Basso del Pd, il senatore Luca Pirondini del M5S, l’avvocato Mauro Gradi della segreteria nazionale di +Europa e Fulvio Fellegara segretario provinciale della Cgil di Imperia.
Sono stati sviluppati, anche attraverso un dibattito aperto al pubblico, gli aspetti tecnici e politici della proposta di legge sul salario minimo sottoscritta da quasi tutte le forze di opposizione e su cui il prossimo 17 ottobre riprende l’iter alla Camera dei deputati.
I proponenti hanno evidenziato che la via legislativa non è contro la contrattazione collettiva e meno che meno contro la libertà sindacale, anzi, si propone di tutelare quasi 4 milioni di lavoratori che restano scoperti da un’adeguata tutela, nei settori più deboli e più poveri, in condizioni di sfruttamento, in balia dei contratti collettivi pirata dei c.d. sindacati di comodo.
Con il salario minimo legale (stabilito inizialmente a 9 euro lordi, con conseguenti periodici aggiornamenti da parte di apposita Commissione Ministeriale) l’Italia si allinea alla quasi totalità dei paesi europei e recepisce anticipatamente la direttiva UE sul salario minimo europeo.
La proposta di legge promossa da Pd, M5s, AVS, +Europa e Azione, è migliorabile, ma è indiscutibilmente una rilevante misura di equità e di dignità contro la povertà, un fatto di giustizia sociale e di civiltà.
Mauro Gradi, della segreteria nazionale di +Europa, ne ha sottolineato il valore politico: “la nostra proposta di legge sul salario minimo, per quanto perfettibile, è un importante terreno comune su cui avviare una nuova fase di coesione e mobilitazione di un centro sinistra italiano che non può prescindere dall’area liberaldemocratica e riformista”.