Il caso

Ventimiglia, “Immigrazione-Azione” si esprime sulla situazione dei CPR

«Se un Consiglio Comunale straordinario sul tema deve essere utile, non può limitarsi al piano amministrativo»

migranti ventimiglia

Ventimiglia. Duccio Guidi, responsabile provinciale di Immigrazione – Azione si esprime sulla situazione dei CPR a Ventimiglia. «E insomma venne fuori che il centro migranti non lo voleva nessuno, neppure quelli che giudicando inumano, e a ragione, il Cpr, invocavano un “Centro di Transito”, evidentemente inutile visto che il transito è reso impossibile dall’atteggiamento assunto dai vicini europei, a cominciare dalla Francia che un giorno propone un “Piano Europeo” e l’altro blinda il confine. Alché, per quanto sia comprensibile che i ventimigliesi siano preoccupati per la propria città, forse stavolta è il caso di guardare un po’ più lontano se non si vuole solo spostare il problema nel Comune accanto, salvo ritrovarselo sotto casa poco dopo.E più lontano significa prendere atto che dopo il “Crollo del Muro” qualcosa è andato terribilmente storto, che il futuro di benessere e democrazia promesso dai vincitori non c’è stato, o almeno non per tutti, e che l’Italia si trova per collocazione geografica a subirne più di altri le conseguenze».

«In conclusione, se un Consiglio Comunale straordinario sul tema deve essere utile, non può limitarsi al piano amministrativo, ma assumere una posizione politica e dunque concludersi con la formale richiesta al Governo e a nome della città di un radicale cambio di indirizzo in politica estera, che, se non l’uscita pura e semplice dall’Unione Europea e dalla Nato, quest’ultima, con o senza avallo Onu, non risolutrice e spesso causa dell’aggravarsi di problematiche preesistenti sovente motore di questo esodo (Somalia, Kosovo, Afghanistan e Libia i casi più clamorosi), prospetti quantomeno una postura meno remissiva dell’Italia in quei consessi, dismettendo una volta per tutte il grembiule da scolara col suo bel fiocco, speranzosa di ricevere un bel voto o semmai un rimprovero non troppo severo dal maestro o maestra di turno. E’ tempo per il nostro Paese di cominciare a puntare i piedi ed è tempo che la richiesta arrivi con forza dai territori interessati. Ne avranno il coraggio i nostri Consiglieri Comunali?» conclude Ducci.

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