Rotonda di Sant’Ampelio, depositata la relazione del perito: il progetto era sbagliato

21 settembre 2023 | 12:54
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Rotonda di Sant’Ampelio, depositata la relazione del perito: il progetto era sbagliato

Quote non rispettate e calcoli errati hanno portato ad un’innalzamento del rischio idraulico. La soluzione? Uno scolmatore in cemento sulla spiaggia

Bordighera. La rotonda di Sant’Ampelio è un’opera pubblica progettata male e realizzata nascondendo gli errori. E’ il sunto di quanto si evince nella relazione di oltre cento pagine depositata ieri sera dallo studio dell’architetto Giovanni Rosotto, C.T.U. incaricato dal giudice onorario del Tribunale di Imperia, Cristina Zeppa di effettuare una perizia sulla struttura.

Il tecnico, per completare la perizia richiesta dal tribunale, si è avvalso di un secondo perito: il professore universitario e PasqualeContestabile, che ha fornito una relazione analitica sull’opera. Le conclusioni non sono edificanti, considerando che a pagare la rotonda di Sant’Ampelio, considerata un’opera strategica per la città delle palme, sono stati i cittadini di Bordighera.

Ad essere completamente errata, oltre al progetto che si basa su quote sbagliate, è, secondo il perito, la relazione idraulica: «Le valutazioni riportate nella relazione dell’ingegner Tarantino – si legge nella perizia – Si basano su elementi non coerenti tra loro e non congrue nella definizione».

Errato il valore di altezza d’onda «assunto per il calcolo della risalita dell’onda sulla spiaggia», specifica il Ctu. «La relazione di ausilio – scrive Rosotto – Definisce la quota sicura non inferiore a 3,79 metri sul livello medio del mare, di molto superiore rispetto al valore stimato nella relazione idraulica di progetto a cura dell’ingegner Tarantino che definisce sicura la quota di 2,7 metri sul livello del mare».

Ne consegue che la rotonda è «solo in parte sicura». Ad essere soggette a rischio inondazione in caso di mareggiata sono le aree destinate ad ospitare il magazzino e le cabine dello stabilimento balneare, che dovrebbero trovare collocamento sotto la rotonda, vicino al ristorante. Ma come? Rischiando di essere sommerse da acqua e detriti in caso di mareggiata.

A monte, c’è inoltre l’errore di calcolo delle quote della vecchia rotonda. Il fatto, secondo il perito, è ampiamente accertato tanto che il Ctu parla di «errore progettuale ed esecutivo di impostazione della quota altimetrica del fabbricato». E ancora: «Gli accertamenti condotti hanno permesso di verificare come il fabbricato posto al di sotto della rotonda, con destinazione d’uso a ristorazione e a magazzino cabine, doveva sorgere alla stessa quota della porzione di fabbricazione preesistente più prossima alla spiaggia».

Ma così non è stato e ora, «la riduzione di quota del solaio di calpestio», si legge nel documento «può costituire incremento sostanziale del livello di vulnerabilità. Sono necessari, pertanto, interventi volti alla mitigazione del rischio idraulico per riportarlo ai livelli dello stato ex-ante». Visto che, effettuando un rilievo celerimetrico, il consulente ha posto in evidenza «come la quota di pavimento preesistente, presa a riferimento, non fosse di 2,85 metri ma pari a 3,19 metri e quindi allo stato attuale l’edificio realizzato si colloca ad una quota inferiore di 34 centimetri rispetto al ristorante demolito».

Per non demolire e ricostruire ex novo la rotonda di Sant’Ampelio, dunque, il tecnico suggerisce di metterci una toppa, realizzando una sorta di scolmatore, in cemento armato, direttamente sulla spiaggia in modo da smaltire le acque in caso di mareggiata.

Un sistema di canali e gabbioni, probabilmente recintati e coperte da griglie, che dal Caranca dovrebbe raggiungere gli scogli di Sant’Ampelio, passando esattamente davanti al locale ristorante. Profondo circa due metri e largo altrettanto, lo scolmatore avrebbe il compito di far defluire l’acqua del mare, non tenendo però in conto la quantità di sassi, legni e detriti vari che le forti mareggiate hanno sempre lasciato sulle spiagge di Bordighera.