La decisione

Ventimiglia, “caso Ventrella”: il consigliere dovrà rimuovere la causa di incompatibilità o perderà la poltrona

Contrario il consigliere Scullino: «Ha dichiarato il falso, è inaccettabile e non rimediabile»

Ventimiglia. Il consigliere comunale di maggioranza Franco Ventrella (Forza Italia) avrà dieci giorni di tempo per formulare le proprie osservazioni o per eliminare la causa di incompatibilità, così come previsto dall’articolo 69 del Tuel. Poi il consiglio comunale sarà chiamato a deliberare nuovamente in merito alla questione, per decidere se il consigliere ha rimosso o meno la causa di incompatibilità o votarne la sua decadenza.

E’ quanto deciso stasera dal consiglio comunale, chiamato a esprimersi in merito a Franco Ventrella (che non era presente, ndr): proclamato consigliere comunale il 19 giugno scorso, ma con in corso una causa pendente nei confronti dello stesso comune che oggi amministra: un ricorso al Tar contro la realizzazione di un supermercato Coop in via Tacito. A votare a favore della pratica, che dà avvio alla contestazione di causa di incompatibilità alla carica di consigliere comunale sono stati tutti i consiglieri ad eccezione di Gaetano Scullino, che ha votato contro, chiedendo l’immediata decadenza del consigliere.

A portare all’attenzione del parlamentino la questione era stato lo stesso Scullino, che ha spiegato: «Mi appresto a illustrare un paradosso. Per poter fare il consigliere comunale, oltre a presentare un certificato penale, chi viene eletto deve certificare in primis di non avere debiti con l’amministrazione comunale e, secondariamente, non bisogna avere nessun contenzioso con la pubblica amministrazione. Chi ha un contenzioso non è convalidabile. C’è un candidato che all’atto della presentazione della certificazione ha dichiarato di non trovarsi in nessuna condizione ostativa prevista dalla legge per quanto riguarda incompatibilità e ineleggibilità. Ha firmato il falso. Non entro nel merito del dolo o della colpa grave. Non è questo il punto. Mi interessa che chi entra in questo consiglio, e che quindi ha delle grandi responsabilità, deve avere un comportamento limpido».

«Ritengo, e ne sono certo, che è la prima volta che succede dopo trent’anni che sono qui dentro – ha aggiunto Scullino – Che un candidato consigliere all’atto della convalida degli eletti dichiari il falso. Io non me lo ricordo, eppure sono qui dal 1990. Questa è una cosa inaccettabile. Non è rimediabile, a mio parere. Questo signore, non è incompatibile, ma era non convalidabile perché aveva reso una dichiarazione falsa. La decadenza, a mio parere, è immediata».

A spiegare l’iter previsto dal Tuel (testo unico degli enti locali) in casi come quello di Ventrella, è stato il nuovo segretario generale del comune, Monica Veziano. Sentiti i chiarimenti del segretario, i consiglieri di opposizione, ad eccezione di Scullino, hanno deciso di votare a favore della pratica.

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