Monaco. “È alla fine del viaggio che tutto ha un senso, che il cerchio si chiude e che le cose si vedono sotto una nuova prospettiva. Signore e Signori, per la prima volta nella sua storia il Roca Team approda alle Final Four di Eurolega, per la prima volta la squadra del Principato siede a pieno titolo tra la nobiltà del basket europeo e andrà a giocarsi la vittoria nella principale competizione continentale.
Monaco sale sull’aereo per Kaunas alla fine di una partita pazzesca che chiude una serie incredibile, fatta di parziali esagerati, di salite faticose e di cadute repentine, di costanti cambi di direzione: e ci sale per un solo, unico motivo: contrariamente a quanto sostenuto dalla solita critica frettolosa e che vive di luoghi comuni, il Roca Team è una squadra vera, con miriadi di difetti specie in difesa ma col grande pregio di vivere e direi di respirare all’unisono, e di trovare sempre una maniera di andare avanti, anche oltre e sopra ai suoi errori.
La tensione di gara 5 non sembra appartenere ai Mike James, ai Wade Baldwin che firmano un primo quarto incandescente, nel quale le difese praticamente non esistono, e dove i tiratori israeliani hanno praterie libere per colpire piedi a terra dietro l’arco. Il parziale di 33 a 26 per il Maccabi si spiega con una difesa monegasca inconsistente e con un Mike James che regge da solo l’attacco monegasco, mentre nel secondo quarto è il Roca Team che stampa subito un parziale di 15 a 0, mette alle corde il Maccabi che finalmente trova ad aspettarlo una difesa decente, mentre il nativo di Portland ne scrive 21 e domina in lungo e in largo.
In realtà le due squadre vanno a momenti, si alternano al comando e la partita vive di parziali, tanto che il Maccabi rientra, grazie alle sue percentuali alte da tre, e si va all’intervallo lungo sul 53 a 49 per il Roca Team.
La ripresa è sulla falsariga del primo tempo, il Monaco prova a scappare ma Baldwin pressoché da solo tiene a galla gli israeliani, che sorpassano sul 63 a 64, approfittando anche del fatto che Mike James non segna più, e che Okobo non riesce a garantire la sua solita presenza in attacco.
È in questo momento che Monaco trova una risorsa insperata in Chima Moneke, a lungo in panchina in questo ultimo periodo, stasera buttato nella mischia per i problemi di falli degli altri lunghi.
Il nigeriano ex Sacramento è a nostro parere l’esempio di quella capacità di trovare sempre un modo per andare avanti, per andare oltre una tecnica non certo raffinata, per ovviare ad una taglia inferiore a molti pari ruolo : segnare 10 punti, a freddo, in gara 5, provarci sempre, a fare qualcosa di utile, non arrendersi mai, questo è Moneke, questo è un motivo importante per cui il Roca Team ha in mano il biglietto per Kaunas.
E proprio quando il Maccabi sorpassa si accende Jordan Loyd , che alla fine ne scrive 21, e che dalla linea della carità è glaciale e mette i liberi causati da due falli scriteriati di Martin e Colson; poi ci pensano Okobo e Alpha Diallo a mandare i titoli di coda, quando anche il Principe Alberto può esultare per questo traguardo storico e straordinario del Monaco.
Adesso arriva Kaunas, la Final Four, e il primo ostacolo si chiama Olympiacos, squadra per eccellenza, granitica, già affrontata la scorsa stagione nei playoff, con quella sensazionale gara 5 al Pireo : per coach Obradovic e per il suo staff un bel lavoro, partendo dalla necessità di impostare una difesa consistente per 40 minuti, con l’obbligo di avere tenuta mentale, e col vantaggio di poter giocare senza grandi pressioni.
Ma questa sera, almeno questa sera, lasciateci chiudere gli occhi, pensare al viaggio di questi due anni in Eurolega, e sorridere. Tutto questo adesso ha un senso, quello che verrà sarà un altra, bella storia”.
Per Riviera24.it Marco Ghisalberti Streambasket.com
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