Airole, cane da caccia resta intrappolato tra le “rocce della morte”: salvato

Il Basset bleu de Gascogne era finito in una zona impervia e molto pericolosa
Airole. Per un giorno e mezzo è rimasto intrappolato tra le “rocce della morte“, nella zona sottostante il “Passo del cane”, ad Airole, dove era caduto domenica 29 gennaio, al termine di una battuta di caccia al cinghiale: protagonista un Basset bleu de Gascogne di nome Trombone, che ieri mattina, dopo 36 ore di tentativi, è riuscito a salvarsi.
«Domenica siamo andati a caccia ed è sempre stato al mio fianco – racconta il suo padrone, Ivano Pallanca -. Ma verso le 18 non l’ho più visto. Pensavo che avesse rincorso qualche preda, magari un camoscio». Fortunatamente Trombone ha un collare dotato di gps: il suo padrone è così riuscito a individuare la zona in cui si trovava e ha compreso che era in pericolo. Quando l’uomo si è avvicinato alle “rocce della morte”, il cane ha iniziato ad abbaiare. «Si trovava in una zona molto impervia e pericolosa – spiega il cacciatore -. Il nome di rocce della morte nasce proprio dalla sua pericolosità, che è costata la vita a molti cani».
Impossibile pensare di riuscire subito, ormai con poca luce, a recupera il cane. «Il giorno dopo sono andato con un mio amico cacciatore, Graziano Corso, che ringrazio per l’aiuto che mi ha dato. Il cane era ancora in zona, si era soltanto spostato di un centinaio di metri. Purtroppo, non siamo riusciti a recuperarlo perché raggiungerlo era difficilissimo», dice Pallanca, che nel frattempo ha allertato anche il soccorso alpino. Martedì mattina, miracolosamente, Trombone è riuscito, con un balzo, a superare la roccia e tornare dal suo padrone. «Non so come abbia fatto, si è buttato su un terrazzino di roccia e da lì è riuscito a venire con noi», conclude il cacciatore.