Gusto

NoDi a Marina degli Aregai: lo chef Fabio Tuozzo rivisita la cucina della tradizione raccontando storie di mare

Passione e tradizione sono gli ingredienti che legano la sua storia da Salerno a Londra, da Sidney alla Bolivia

Santo Stefano al Mare. Si chiama NoDi uno dei ristoranti più particolari di Marina degli Aregai e se la sua eleganza rimane unica, il nome può essere declinato con diverse accezioni. NO’ DI come l’unità di misura della velocità in mare, NO’ DI come il legame del cibo con il territorio e del cibo con le persone, NO’ DI come i legami che intrecciamo e luoghi che amiamo.

«Abbiamo aperto il locale a Pasqua del 2022 cambiando l’impronta del ristorante e offrendo una cucina più ricercata, con prodotti freschi in particolare pesce crudo ed ostriche, in estate, che vista la location nel porto, può essere un valore aggiunto. Abbiamo perfezionato il punto di vista dell’aperitivo con stuzzichini preparati dalla cucina, mentre nel periodo estivo è stata avviata anche la gelateria» spiega il gestore Enrico Avola. Non solo buon mangiare e buon bere ma anche esperienze musicali e a breve “stellari” come spiega Enrico: «Stiamo organizzando serate musicali con accompagnamento di violino e vorremmo organizzare degli eventi legati alle stelle, con un’uscita in barca per guardare il cielo insieme ad cena al ristorante. Stiamo inoltre preparando dei “tour” eno-gastonomici in cantine locali. Il ristorante offre un menù degustazione proposta dallo chef che varia in base alla stagionalità e che permette di assaggiare la nostra cucina in tutte le sue sfumature. Aprendo “No DI” abbiamo voluto un ristorante che ben si sposasse con la clientela che frequenta Marina degli Aregai, sia con le imbarcazioni sia con l’hotel a 4 stelle».

A preparare i piatti di NoDi è lo chef Fabio Tuozzo, che con un’esperienza in alcuni fra i più noti ristoranti del mondo, porta a Marina degli Aregai un tocco di eleganza rivisitando i piatti locali ma senza mai perdere di vista le tradizioni. Lo chef ha iniziato la sua esperienza nel porto di Salerno, per poi dare il via ad una serie di viaggi e di “lezioni di cucina”: da cuoco apprendista a Godelming nel sud dell’Inghilterra fino alla preziosa parentesi nel 2011 come commis di cucina presso Locanda Locatelli (Stella Michelin) nella centralissima Seymour Street di Londra, dove ha continuato a formare le proprie basi professionali, crescendo sia a livello tecnico che umano: «Essere chef significa intraprendere un percorso professionale costellato non solo di successi. In realtà è un lavoro duro e impegnativo che richiede dedizione e sacrifici, che ti portano il più delle volte lontano da casa e dalla famiglia, e se non sei animato dalla passione per la cucina, puoi non farcela». Successivamente Fabio si stabilisce a Sydney lavorando inizialmente nel ristorante “II Pendolino” e alla fine del 2013 l’amore per la sua ragazza, lo porta in Bolivia ed è qui, che dopo tanti sacrifici, arriva finalmente la prima significativa esperienza come executive chef, esattamente a Santa Cruz de la Sierra, presso il ristorante Goss dei fratelli Pablo e Javier Unzueta. Dopo diversi anni di formazione all’estero Fabio ha avuto la sua prima esperienza da chef grazie al mentore Matteo Iannacone, a sua volta allievo di Heinz Beck, lavorando nella OFFICINA ristorante. Oggi a Marina degli Aregai lo chef Fabio commenta: «Mi trovo qui con un bagaglio culturale che spero di poter mettere a disposizione dei clienti, insieme a tutta la mia esperienza». Passione e tradizione sono gli ingredienti che legano la storia dello chef fatta di luoghi e ricordi attraverso i quali tende a definire la propria impronta e a impostare la propria filosofia di cucina.

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