Il passaggio

Bordighera, dopo 52 anni l’Antica Trattoria Bar Garibaldi cambia gestione: il saluto di Elvira e Pietro

Qui festeggiava il suo compleanno l'autore dei più grandi successi di Elvis Presley «ma ci mancheranno, indistintamente, tutti i nostri affezionati clienti»

Bordighera. Cinquantadue anni e quattro mesi passati dietro ai fornelli, per preparare piatti che hanno fatto la storia, lasciando sempre soddisfatti i commensali. Una vita intera, ricca di soddisfazioni, ma anche di sacrifici e fatica, a correre tra sala e dehors, cucina e casa, che sono diventati tutt’uno, come una è la famiglia che li ha vissuti. Non si sa se il generale Garibaldi, eroe dei due mondi, sia passato davvero di qui oppure se si tratti di una leggenda. Certo è che la vera leggenda dell’Antica Trattoria bar Garibaldi (per tutti semplicemente “Il Garibaldi”) di via della Loggia a Bordighera, l’hanno fatta loro: Elvira Iamundo, 76 anni e Pietro Muzzana, 86 anni, titolari del locale del centro storico che lasciano ora, per godersi una meritata pensione, il più antico e longevo ristorante della città delle palme, che hanno gestito insieme ai due figli, Maddalena e Antonello.

Una vera “trattoria”, nel senso più nobile del termine: fatta di passione, amore, buona cucina e familiarità. «Il Garibaldi è stata la mia vita – dice Elvira – Ho trascorso qui la mia gioventù, ho avuto momenti bellissimi e clienti favolosi». Non lo nasconde: «Lasciare il ristorante mi crea un grande dispiacere, ma era venuto il momento di passare il testimone ad altri».

A mancare, ad Elvira, Pietro, Maddalena e Antonello, saranno soprattutto i clienti. Dalla gente comune, che anche da trent’anni è fedele alla cucina di Elvira, ai vip che non hanno mancato di apprezzare i ravioli alla garibaldina, le acciughe ripiene, il pesce al forno, la frittura di pesce, la pescatrice in casseruola e i tanti altri piatti del menù a la carte offerto dal ristorante.

Tra i clienti assidui più noti, ricorda Elvira, c’era Mike Stoller: compositore statunitense noto per aver collaborato nientemeno che con Elvis Presley , per il quale scrisse brani quali “Jailhouse Rock” e “Stand by me”. Per anni, Stoller, ha frequentato “Il Garibaldi” insieme alla moglie, la musicista jazz Corky Hale, che ha suonato con artisti del calibro di George Michail: «Venivano ogni anno – ricorda Elvira -. E il 3 luglio Mike Stoller festeggiava qui da noi il suo compleanno. Amava il dehor nella piazzetta retrostante il ristorante: lo occupava tutto, con i suoi ospiti che venivano anche dall’America». Per l’occasione, il dehor si trasformava in un jazz set, con musicisti che intonavano i più  grandi successi del re del rock.

«I nostri clienti, a prescindere dalla fama, sono diventati nel tempo degli amici – dice Elvira – Li ringrazio tutti, indistintamente, per averci voluto bene e per aver trovato da noi un locale in cui si sentivano a casa». «Negli ultimi mesi – aggiunge il figlio Antonello – Ogni volta che mia madre usciva dalla cucina e veniva in sala, la gente la applaudiva: era bellissimo».

Quando Elvira e Pietro rilevarono il locale, aperto già da decenni tanto da essere nel circuito delle “Cinque Bettole” (le locande amate dagli artisti che negli anni Cinquanta diedero il nome ad un premio di pittura e scultura che rese famosa Bordighera nel mondo), “Il Garibaldi” era anche un bar. Dietro il bancone, fino al 1992, c’era Pietro. «C’erano le prime tv, una sala da biliardo e si giocava a carte», ricorda Elvira. Nel cuore del borgo medievale di Bordighera Alta, per decenni, il locale è stato luogo di ritrovo per tantissimi bordigotti. Ed è così che è nata la leggenda, forse realtà, del passaggio del patriota Garibaldi che addirittura si sarebbe fermato nella locanda a bere un caffè: per generazioni, gli anziani bordigotti, hanno tramandato questa leggenda ai loro figli, ricordando una tazzina da cui il generale bevve e che rimase esposta, per anni, nel locale, prima di sparire misteriosamente.

Il bar venne chiuso nel 1992, quando il ristorante prese il sopravvento e non era più possibile seguire entrambe le attività. E ora, dopo 52 anni di storia, la coppia, in accordo con i figli, ha deciso serenamente di lasciare la gestione del ristorante ad altri. «Mi piange il cuore perché sono affezionata ai clienti – dice Elvira, commossa – Ma ora devo godermi un po’ di relax e se possibile tornare nel paese in cui sono nata, in Calabria, che non vedo da anni».

Nonostante i tanti impegni lavorativi, i ristoratori non si sono mai tirati indietro quando si trattava di partecipare ad attività che coinvolgevano la comunità di Bordighera Alta, come quando, dopo la messa di Natale, intorno al foegu du bambin, distribuivano la cioccolata calda in collaborazione con l’associazione U Risveiu Burdigotu.

Il ristorante, anche con i nuovi gestori, manterrà le ricette e l’accoglienza offerta dalla famiglia Iamundo-Muzzana. La riapertura dovrebbe avvenire nel mese di marzo.

 

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