Rivendicato l'attentato alla Marr di Taggia, la guerriglia anarchica torna a spaventare il ponente ligure

Taggia. Il terrore di matrice anarchica torna a spaventare il ponente ligure. Se come rivendicato, c’è davvero la pista anarchica dietro all’attentato che ha distrutto la locale sede Marr nella notte tra il 12 e il 13 novembre, non sarebbe la prima volta che dei terroristi, sedicenti anarchici, hanno a che fare con la provincia di Imperia.

Nel settembre del 2012 un massiccio spiegamento di forze dell’ordine si era mobilitato per dare la caccia a Nicola Gay e Alfredo Cospito, all’epoca rispettivamente di 44 e 46 anni, responsabili di aver gambizzato il dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi, il 7 maggio dello stesso anno a Genova, vicino ad una sede dell’azienda. L’attenzione degli investigatori, che miravano soprattutto a trovare l’arma usata per il delitto, una pistola Tokarev di fabbricazione russa, si concentrò su di una villetta sulle alture di Bordighera a Sasso, proprietà di Anna Beniamino, all’epoca compagna di Cospito. La donna, torinese nata a Sanremo e cresciuta nella città delle palme, oggi cinquantenne e appartenente ad una nota famiglia di antiquari, secondo gli inquirenti, sarebbe responsabile insieme a Cospito, anche dell’esplosione di due bombe piazzate il 2 giugno 2006 nei pressi della Scuola allievi Carabinieri di Fossano (CU), dell’attentato all’ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati e di altri episodi avvenuti in tutta Italia. Cospito e Gay vennero arrestati nel settembre 2012, entrambi, di area anarcoinsurrezionalista, vennero poi condannati, l’anno successivo, per tentato omicidio con dieci anni e otto mesi inflitti al primo e nove anni e quattro al secondo: riconosciuta dal giudice l’aggravante della finalità terrorista. La Beniamino sarà arrestata nel settembre del 2016 insieme ad altri anarchici, tra i quali Marco Bisesti, con il quale la donna aveva stretto una relazione sentimentale e Alessandro Mercogliano, altro frequentatore della casa bordigotta.

Tutti questi nomi ed altri sono finiti nel processo “Scripta Manent” contro gli appartenenti al Fai-Fri (Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale), che che tra il 2003 e il 2016 fece arrivare ordigni e pacchi esplosivi a politici, giornalisti, forze dell’ordine. Lo scorso luglio, la Cassazione ha reso definitive le condanne per Cospito (20 anni), Beniamino e Gay 17, assolti per quei fatti in appello Bisesti e Mercogliano. Ma alcuni di quei nomi ritornano evocati, nella rivendicazione dell’attentato incendiario alla Marr di Taggia al quale aveva fatto seguito poi da quello alla sede di Caraasco, vicino a Genova, dove nella notte un incendio doloso ha danneggiato una decina di camion e parte della sede che ospita magazzini e uffici. La Marr è tra i leader in Italia nella ristorazione. Gli anarchici accusano la società per il rifornimento di pasti alle carceri.

«La notte tra il 12 e 13 novembre a Taggia – si legge nella rivendicazione apparsa su un sito di area anarchica – tramite 6,5L di benzina abbiamo incendiato i mezzi e distrutto il capannone dell’azienda Marr. Marr=profitti sulla pelle dei detenuti. 41-bis=carcere=tortura. Diamo forza ad Alfredo, Anna, Ivan, Juan e Toby! Per l’Anarchia!». Alfredo è Cospito ed Anna è la Beniamino, gli altri sono altri due detenuti: Juan Sorroche, Ivan Alocco. Sono tutti in sciopero della fame in solidarietà con Cospito, che ha intrapreso questa protesta dal 20 ottobre scorso, per contestare il regime detentivo del 41-bis, al quale è sottoposto.