Il caso

Dolceacqua, falsi, raggiri e sostituzione di persona: polizia arresta 56enne dalle mille identità

Denuncia partita da vittime. Tra i documenti falsi, anche quelli appartenenti ad un defunto

polizia frontiera ventimiglia

Dolceacqua. Aveva numerose identità, tra cui quella di un uomo da poco defunto utilizzata per intestarsi una carta di debito francese e fare acquisti di ingente valore: a fermare l’uomo, un 56enne italiano abitante a Dolceacqua (ma formalmente residente in Francia), sono stati gli investigatori del commissariato di pubblica sicurezza di Ventimiglia che lo hanno arrestato, nella flagranza del reato di possesso di documenti di identificazione falsi.

Le indagini sono state attivate dopo avere informalmente appreso dalle vittime alcuni particolari delle truffe patite in una cittadina francese.
L’uomo avrebbe commesso i reati ai danni del patrimonio altrui mediante falsificazioni, raggiri e sostituzione di persona allo scopo di trarne profitto. Conclusi con esito positivo i primi riscontri, gli agenti hanno verificato irregolarità ed elementi di fatto che hanno consentito di effettuare una perquisizione personale e locale delegata dall’autorità giudiziaria presso un suo domicilio.

Ed è proprio in un appartamento a Dolceacqua che i poliziotti hanno trovato e sequestrato quattro carte d’identità italiane, false, ciascuna delle quali intestata a persona con differenti dati anagrafici ma con la foto dell’arrestato. E ancora: quattro carte di credito, di istituti finanziari francesi dei circuiti Visa e Mastercar, alcune fatture di società francesi, un libretto di assegni delle poste francesi, un contratto di lavoro stipulato con ditta francese, tutte intestate a vittime inconsapevoli.

L’uomo è stato inoltre denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Imperia per ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi, poiché durante la perquisizione sono stati trovati nella sua disponibilità cinque orologi, imitazioni perfette di quelli commercializzati dalle prestigiose marche Rolex e Patek Philippe.

Tra gli oggetti sottoposti a sequestro penale anche alcuni smartphone, carte telefoniche italiane e francesi, carteggi vari e appunti cartacei ritenuti d’interesse investigativo.

I primi accertamenti hanno permesso di verificare anche l’utilizzo di indirizzi mail riportanti dati anagrafici di alcune delle vittime.
Dopo la convalida dell’arresto l’uomo, in attesa del processo, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo quotidiano di firma nell’Ufficio di Pubblica Sicurezza.

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