L’allarme di Cna Imperia: “Centri di revisione a rischio chiusura”

8 ottobre 2022 | 17:23
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L’allarme di Cna Imperia: “Centri di revisione a rischio chiusura”

«Stiamo parlando di 9.150 imprese o poco più che danno lavoro a oltre 25.000 addetti con un fatturato annuo di un miliardo»

«Occorre tutelare urgentemente i centri di controllo privati, gli ingenti investimenti e le migliaia di addetti impiegati. In considerazione della difficoltà a reperire personale in possesso sia dei titoli di studio idonei, che della prevista esperienza triennale maturata nel settore della manutenzione autoveicolare, i centri di revisione ex art. 80 C.d.S. sono a rischio chiusura e con essi sono a rischio i posti di lavoro di tutti gli altri dipendenti». E’ l’allarme lanciato da Cna Imperia.

«Il periodo per formare un ispettore delle revisioni è di circa sette mesi, modulo A e modulo B (per la revisione anche dei mezzi pesanti), per un totale di 296 ore fra teoria e pratica – sottolinea il segretario di CNA Imperia -. Gli esami a cura della Motorizzazione sono rimasti bloccati a lungo e l’attuale scarsità di sessioni annuali, qualora dovesse persistere, priverà il mercato di lavoratori da inserire nel proprio organico, mettendo i centri di revisione in condizione di dover sospendere l’attività qualora ispettore dovesse assentarsi per qualunque motivo. Stiamo parlando di 9.150 imprese o poco più che danno lavoro a oltre 25.000 addetti con un fatturato annuo di un miliardo circa».

L’allarme lo lancia il Rappresentante di CNA Imperia per le carrozzerie ed i centrirevisione, Alessandro Sgrò: “Occorre reintrodurre, come accadeva per il vecchioresponsabile tecnico, la sostituzione temporanea dell’ispettore per il tempo necessario a formare un altro addetto; bisogna ripensare e rendere più elastica la parte della norma legata all’esperienza e devono essere resi meno criptici e più attinenti alle attività previste, i quiz d’esame. Siamo in una situazione in cui meno del 10% degli ammessi agli esamiriesce a qualificarsi e in alcune realtà, l’ammissione all’esame deliberata dalla Regione, viene messa in discussione, per cavilli burocratici, dalla Commissione d’esame».

Sgrò sottolinea che “la correttezza delle operazioni di revisione e la conseguente sicurezza stradale, non si ottengono rendendo impossibile ai centri di revisione di operare, bensì incrementando i controlli e sanzionando chi opera in modo scorretto».