Sanremo, va a trovare un parente in carcere e gli porta la droga: trovati dagli agenti anche cinque telefonini

Vincenzo Tristaino: «Fenomeno in crescita»
Sanremo. Droga e telefonini entrano nel carcere di Sanremo. Lo denuncia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe: «Secondo informazioni giunte a questa sigla sindacale – si legge in una nota – Il 26 settembre gli agenti hanno rinvenuto sostanza stupefacente che abilmente era stata occultata da un parente giunto nella sala colloqui».
E non è tutto: il giorno dopo è stato trovato un telefono cellulare, l’ultimo di una serie (cinque), sequestrati in pochi giorni nelle celle dei detenuti «soltanto grazie all’intuito e alla professionalità del personale di polizia penitenziaria sanremese che senza mezzi idonei al rinvenimento è riuscito nella brillante operazione».
Secondo Vincenzo Tristaino, vicesegretario regionale Sappe, portare telefoni in carcere, pur essendo un reato che prevede una pena da 1 a 4 anni di reclusione, «é in netta crescita in tutta Italia ed è evidente che l’utilizzo nella maggior parte dei casi da parte dei detenuti non è per parlare con i propri familiari ma lo è per altri tipi di comunicazione. Da tempo il legislatore ha introdotto oltre alle chiamate ordinarie, ed ai colloqui in presenza per tutti i detenuti la possibilità di effettuare gratuitamente videochiamate mediante apparati messi a disposizione dall’Amministrazione penitenziaria, con l’evidente fine di favorire le relazioni affettive. E’ un dato di esperienza che questi apparecchi telefonici illecitamente introdotti siano funzionali all’organizzazione di ulteriori traffici che si concretizzano nei costanti tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti ovvero ulteriori telefoni rinvenuti il più delle volte dal personale di Polizia costantemente impegnato sul fronte della prevenzione. Plauso dunque alla Polizia penitenziaria di Sanremo che tra mille difficoltà ha condotto brillantemente le operazioni».